Così viene definito il “trucco” del prestito irredimibile che dovrà servire a rilanciare Carisp
ANTONIO FABBRI – Il settimanale “L’Espresso”, ha ricostruito, lo scorso 25 marzo, l’operazione del Titolo irredimibile come un “trucco”, con il quale “la Repubblica di San Marino, con una mossa di alta ingegneria finanziaria, è riuscita a far evaporare circa mezzo miliardo di debiti”. Qualche settimana prima, il Segretario generale della Csdl, Giuliano Tamagnini, aveva etichettato l’operazione del prestito perpetuo – o titolo irredimibile che dir si voglia – come una operazione “per risolvere un obbrobrio con un altro peggio”. Il principio evidenziato dal sindacato è che, comunque, i debiti vanno ripagati e che il titolo irredimibile peserà oltre 8 milioni l’anno sul bilancio dello stato. Tuttavia, e qui sta il “trucco”, “per effetto delle regole internazionali di contabilità – spiega L’Espresso – i titoli irredimibili non vengono registrati sul bilancio finanziario dello Stato, quindi il “vecchio buco” generato dal gruppo Delta non si vede. Inoltre lo Stato si impegna ogni anno a versare alla Cassa di Risparmio 8,5 milioni di interessi. Et voilà, gli oltre 450 milioni di debito si sono trasformati in un titolo di Stato e sono scomparsi dal bilancio” (…)
Articolo tratto da L’Informazione
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