RASSEGNA STAMPA – Lo scontro durante il dibattito su un emendamento richiesto dal Comitato di Sorveglianza Il giorno dopo come se niente fosse “un equivoco”
ANTONIO FABBRI – Lite furibonda nella notte in Consiglio, scontro tutto in casa democristiana.
Che ci siano naturalmente attriti tra opposizione e maggioranza, sta nell’ordine delle cose.
Che ci siano scontri tra partiti della maggioranza stessa, un po’ meno, anche se ormai le dinamiche politiche hanno abituato il Paese anche a questo. Che lo scontro sia tutto in casa democristiana, e soprattutto in pubblico con una tale imbarazzante veemenza, non era mai accaduto.
Così, durante la seduta serale di mercoledì, nella discussione di un emendamento, suggerito tra l’altro dal Comitato di sorveglianza degli Npl che non riesce a svolgere il proprio controllo perché Bcsm non trasmette le informazioni richieste, si è accesa la bagarre e il Segretario alle Finanze Marco Gatti si è fiondato addosso la Segretario della Democrazia cristiana prendendolo per i baveri della giacca e scuotendolo. Aula allibita. E’ quasi mezzanotte e la Reggenza in fretta afferma: “Vista l’ora concludiamo la seduta serale”.
Intanto chi ha assistito alla scena, il capogruppo di Rf, Nicola Renzi, afferma ad alta voce “Sarà meglio”. “Prego?”, ha chiesto la Reggenza. “Sarà meglio”, ha ripetuto il consigliere con chiaro riferimento a quello stava accadendo. Ma perché si è scatenata la bagarre? Tutto è scaturito da un emendamento proposto da Rf, Dml e Rete, tutte le opposizioni insomma, ma richiesto dal Comitato di Sorveglianza, nominato all’unanimità da tutto il consiglio, sulla gestione degli Npl.
L’emendamento non gradito L’emendamento alla legge di bilancio per dare strumenti per svolgere il suo compito al Comitato di Sorveglianza sugli Npl, è stato presentato sul far della mezzanotte dal capogruppo di Rf Nicola Renzi, ma subito dai banchi del governo hanno storto il naso. “Si vuole delegittimare il Comitato di Sorveglianza. Si vede che questa è la scelta che ha fatto il governo – ha esordito Renzi – Un organismo di sorveglianza voluto dal Consiglio. Oggi è cambiata l’aria e il Comitato viene descritto come una sorta di congrega di magnaccioni che vogliono stare insieme per duemila euro al mese. Invece bisogna andare a monte, perché l’operazione degli Npl, senza la garanzia dello Stato non sarebbe mai stata possibile e non sarebbe mai partita”. Ebbene proprio per questa garanzia da 70 milioni di euro era stato istituito il Comitato di Sorveglianza che, in sostanza, per legge doveva avere la possibilità di ottenere informazioni da tutti gli organismi istituzionali coinvolti. Alla richiesta di informazioni da parte del comitato, però, Bcsm ha risposto picche, motivando il suo diniego con il fatto che Banca Centrale non è un “organismo istituzionale”.
“Chissà cosa sarà? – prosegue Renzi – Comunque, ci vediamo in Commissione finanze e diciamo: dove sta il problema? Modifichiamo la norma, tra l’altro su suggerimento dello stesso Comitato di Sorveglianza e di Stefano Giulianelli, che non è un pericoloso pasdaran di Repubblica futura, specificando anche Banca Centrale tra coloro che devono fornire informazioni. Questo perché il Comitato ha difficoltà a relazionarsi con Bcsm che dice: ‘noi non siamo un organismo istituzioanle, fatevi i fatti vostri’. E ilCcomitato di ci dice: noi non riusciamo a svolgere il nostro compito se Bcsm non ci risponde”.Quindi in merito è stata inviata dallo stesso Giulianelli una comunicazione ai capigruppo con la proposta di emendamento, ripresa pari pari dalle opposizioni. “In Commissione finanze eravamo tutti d’accordo – prosegue Renzi – Invece ora questo organismo di sorveglianza viene visto tra mille fastidi da più di una persona e questo, se ci sono in ballo 70 milioni dello Stato, mi preoccupa sempre di più e spero che qualcuno presente in quest’aula voglia battere un colpo e far vedere che sono ancora vivi”.
La risposta del Segretario alle Finanze Ha provato a replicare, ma all’apparenza parlando d’altro, il Segretario alle Finanze Marco Gatti, affermando che forse il Comitato di Sorveglianza ha sbagliato a relazionarsi con Banca Centrale. “Credo che qui Bcsm – ha detto – è una autorità indipendente, in particolare dalla politica. Però è vero che si deve confrontare. Come fa l’organismo di sorveglianza a dialogare con la Bcsm se non rientra nella norma? Fa una richiesta chiedendo conferma se gli atti in suo possesso risultino conformi a quelli di Banca Centrale, e credo che a questo Bcsm non abbia difficoltà a rispondere. Questo emendamento non serve, si devono confrontare al pari degli altri organismi. Non si potrà certo richiedere di fare l’accesso agli atti, perché gli organi di Bcsm hanno una loro indipendenza e autonomia”, ha detto Gatti dicendo quindi no all’emendamento.
La replica di Santi Dall’opposizione è quindi intervenuto il consigliere di Rete Emanuele Santi: “Quello che ha detto il Segretario in questo momento non è accettabile ed è anche vergognoso. E’ una presa in giro per quest’aula. Lei con questa dichiarazione ci sta prendendo in giro… la Bcsm ha scritto anche all’Ufficio di presidenza, affermando di non poter dare informazioni non essendo un ‘organismo istituzionale’. Ebbene allora chiudiamolo il Comitato di Sorveglianza se non può operare. Anche il piano della cartolarizzazione non l’ha visto nessuno. Il piano non lo può avere il Comitato di Sorveglianza? Noi, Rf e Libera, che stasera è in silenzio, con Giulianelli in testa abbiamo deciso di istituirlo a garanzia dello Stato”, ha insistito Santi.
Nel frattempo… A scatenare la lite in casa democristiana è stato quello che è accaduto nel frattempo. Bisogna premettere che Setefano Giulianelli, consigliere Dc nella scorsa legislatura, è stato nominato dalla stessa Dc e presiede il Comitato di Sorveglianza. E’ lui stesso ad avere evidenziato la necessità di questa modifica alla norma, perché altrimenti il Comitato non può fare il suo lavoro perché Bcsm non risponde. Plausibile quindi che, nonostante l’ostilità del Segretario Gatti, in casa democristiana ci sia condivisione della modifica proposta. Tanto che i presenti hanno subito notato il Segretario della Dc Giancarlo Venturini alzarsi dal suo scranno e cominciare a fare la spola tra il Segretario alle finanze e la maggioranza. Alcuni nei paraggi avrebbero anche udito le parole che si è scambiato con il Segretario alle finanze. Parole che non sono evidentemente andate giù all’esponente di governo divenuto piuttosto nervoso, anche se il giorno dopo ha tuttavia sminuito. Comunque il clima di tensione, anche interna al suo partito, deve aver scatenato l’agitazione del Segretario alle Finanze che, raccontano i presenti, quando ancora interveniva il consigliere Santi si è diretto furibondo verso il banco del Segretario Dc, Venturini, lo ha afferrato per i baveri della giacca ed ha cominciato a scuoterlo. Basiti soprattutto i consiglieri democristiani, mentre la Reggente Civerchia ha dichiarato chiusa la seduta e… l’attesa conclusione in notturna della votazione sul bilancio è slittata al giorno successivo. L’indomani i due protagonisti hanno liquidato la questione “alla democristiana”: Marco Gatti, ha riferito Rtv, parla di un “vivace scambio di opinioni”, ma su un “equivoco”; “tutto si è subito è risolto”. Nessun “diverbio”, ha assicurato Gian Carlo Venturini, che ha giudicato l’episodio “totalmente privo di rilevanza”.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
Segue il commento dello stesso ANTONIO FABBRI: Cricca di denari e tresette col morto
Chi è avvezzo al gioco delle carte lo sa: la cricca quando è di mano prende sempre. Solo il fatto di averla fa guadagnare tre punti. In più a tressette, detto anche il gioco dei muti, non si può parlare. Non si possono dare informazioni, non si possono fare segni… niente.
Semplicemente si tace e si gioca… e chi ha la cricca prende. Solo che nel gioco del tressette, chi ha la cricca lo dichiara alla prima mano, pena la perdita dei tre punti.
Qua, nella partita degli Npl, non si sa se la cricca, quella vera o favoleggiata, ci sia oppure no. Tuttavia, quanto accaduto la notte scorsa e pure ieri in Consiglio, autorizza quanto meno a porre qualche domanda: non è che c’è qualcuno che si oppone a dare informazioni al Comitato di Sorveglianza? E perché le informazioni non vengono date? C’è qualcuno che ha interesse che l’andamento delle operazioni di recupero dei crediti non performanti vengano tenute all’oscuro? Non è forse un diritto dello Stato, che alla fine ci dovrà mettere i soldi, conoscere passo passo cosa si sta facendo e qual è l’andamento e la gestione delle operazioni?
Considerato che il Comitato è stato istituito dal Consiglio grande e generale proprio a garanzia dello Stato, non ci dovrebbe essere il minimo dubbio sulla necessità di approvare una norma di buonsenso che stabilisca che tutti gli attori coinvolti, Bcsm compresa, debbano fornire le informazioni necessarie a quello che è l’unico garante e l’unico eventualmente a rimetterci in tutta l’operazione: lo Stato e, se non si fosse ancora capito, i cittadini che rappresenta. Altrimenti, un po’ come a tressette col morto, andrebbe a finire che la cricca di denari prende, tutti tacciono e nemmeno possono scambiarsi informazioni, e il morto, che è tagliato fuori, si vede giocare le sue carte dal mazziere. Tanto più che in questa faccenda di morti se ne riscontra più di uno: oltre allo Stato, che deve stare a guardare mentre gli altri giocano pure le sue carte, pare proprio che siano morti, visto quanto accaduto in Consiglio, il contegno istituzionale, la dignità, il buonsenso… e guai a chi fiata.
La prossima volta sarà meglio giocare a briscola… almeno lì si può parlare