San Marino. Lolli aveva già ripreso a trafficare

San Marino. Lolli aveva già ripreso a trafficare

Giulio
Lolli
, il truffatore di tante finanziarie di San Marino era pronto a riprendere a trafficare sull’altra sponda del Mediterraneo prima dell’arresto 
in Libia, come aveva sempre fatto con la  Rimini
Yacht
. Lo avrebbe detto Elenio Arcifa, il collaboratore arrestato al suo rientro dalla Libia, a quanto si apprende da Alessandra Nanni di Il Resto del Carlino

  Il catanese arrestato dagli inquirenti per
riciclaggio  (del denaro della Rimini  Yacht) e favoreggiamento nei confronti  di Lolli, è stato sentito dal  sostituto procuratore Davide Ercolani.  Un interrogatorio cominciato  ieri mattina poco dopo le 10  che si è interrotto solo alle 17 del  pomeriggio, perchè Arcifa, attualmente  agli arresti domiciliari, doveva  riprendere l’aereo per Catania,  ‘scortato’ dal suo difensore,  l’avvocato Francesca Garigliano.  L’imprenditore ha parlato  a lungo, ricostruendo sembra diverse  fasi della latitanza di Lolli.  E avrebbe anche spiegato a cosa  sarebbero serviti quei 100mila euro  transitati dal conto Svizzero  del bolognese a quello aperto in  una banca tunisina, e destinati a  lui. Secondo la sua versione, avendo  parecchi interessi nel Magreb,  e dunque molta esperienza, ha solo  aiutato l’ex presidente della Rimini  Yacht a impiantare in Tunisia  una società di import-export. I  100mila euro servivano a quello.  Per l’esattezza 80mila, mentre il  resto era il suo compenso per la 
consulenza. Questo, alla fine di  maggio, quando Lolli aveva appena  preso il volo dall’Italia, ma la  bufera non era ancora scoppiata.  Nonha riciclato una lira, nè ha ‘finanziato’  la sua latitanza. Conosceva  Lolli dalla fine del 2009, gli  era stato presentato da un amico  comune, ma con la società nautica  non ha mai avuto niente a che
fare.

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