San Marino. Marco Gatti risponde alle accuse di Rf con i dati del fondo monetario

San Marino. Marco Gatti risponde alle accuse di Rf con i dati del fondo monetario

Rassegna stampa – “Nel 2020 il debito era definito ‘insostenibile’, ora è sostenibile”.

Dopo le critiche di Repubblica Futura alla gestione delle finanze dello Stato arriva la replica del Segretario Marco Gatti, che porta i dati del Fondo Monetario Internazionale a sostenere il suo operato e le decisioni che la Segreteria ha portato avanti durante l’attuale mandato di Governo.

Alla critica principale di Rf di aver spostato il debito interno all’estero, il Segretario consiglia di prendere visione del Report del Fmi del 2020 in cui il debito sammarinese, al tempo quasi tutto interno, era definito dal Fondo come “insostenibile”, e compararlo con il report del 2023, anno in cui il debito, apertosi in parte all’esterno per un 20%, veniva già considerato “sostenibile”.

Per Gatti, contrarre debito interno significa “non avere liquidità disponibile in quanto non è possibile cederlo per avere immediata liquidità”, “perché se le banche sono impegnate con lo Stato vuol dire che non hanno liquidità per lo sviluppo e la crescita del Paese”, e che potrà essere preso in considerazione più avanti, in un momento in cui le finanze dello Stato saranno più sicure.

Rf criticava Gatti per aver de- cantato forti aumenti di entrate nelle casse dello Stato, quando per la maggior parte queste sarebbero legate all’aumento dei prezzi generati dall’inflazione. A questa critica Gatti ha sottolineato come l’inflazione determini “sia le entrate, che le uscite, e se la Segreteria è in qualche modo riuscita a generare avanzi di bilancio, significa che si è stati attenti sulla spesa corrente”.

Rf puntava anche il dito sulla “mancata applicazione del fiscal drag”, che prevedeva una diminuzione dell’imposizione fiscale. Gatti afferma di aver preso la scelta di non approvare il fiscal drag in un ottica politica, per migliorare stabilità della finanza pubblica.

Sollecitato il Segretario poi fa una panoramica del debito pubblica. “Noi abbiamo 1 miliardo e 250 di debito – afferma – ed è in discesa, perché si sta già pagando del debito. Il debito dello Stato è suddiviso in titoli interni, e titoli dell’eurobond sul mercato estero, e poi da mutui e leasing che sono stati contratti nel tempo. Questi vengono pagati, non vengono rinnovati e esaurendosi generano una diminuzione del debito”.

Il debito dello Stato è diviso in 350 milioni di eurobond e 700 di debito interno tra Cassa di Risparmio e CIS, che sono titoli irredimibili, quindi non revocabili”. Per far fronte alla mancanza di liquidità legata al debito interno, la visione delle Finanze di Gatti è quella di creare un mercato secondario, plausibilmente italiano e riferisce di avere “già trovato degli accordi con una borsa secondaria italiana che è interessata”, ma sarebbero necessari alcuni interventi nor- mativi legati a Banca Centrale.

Alle critiche di poca trasparenza la risposta ficcante del Segretario che dichiara che i documenti sono stati consegnati a tutti i partiti politici ma “il problema è che nessuno ha letto niente”.

Per quanto riguarda l’ammontare del debito estero, per alcuni troppo alto, il Segretario risponde che sotto i 300 milioni non è possibile collocare il debito in una borsa. “Sotto quella cifra è possibile contrarlo solo con un privato, cosa che è stata fatta come debito ponte nel 2020 in un momento di forte difficoltà, ma che è un rischio, e per un Paese rimane più sicuro avere una platea di investitori che possono investire, per non essere, alla scadenza, ricattati da nessuno”.

Nel bilancio generale tracciato sul mandato, il segretario esprime rammarico per non aver completato la riforma fiscale.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino del 5 giugno 2024

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