I rapporti fra Democrazia Cristiana ed Alleanza Popolare, all’interno della grande coalizione, che ancora deve affrontare elezioni 11 novembre, sono non proprio sereni e non solo per la nomina della prossima coppia reggenziale, come si legge sul Corriere Romagna San Marino.
Ci si mettono anche le ‘esternazioni’ sull’antimafia, del commissario antimafia Mario Venturini, particolarmente esplicito accanto al collega commissario Ivan Foschi, durante la festa di Sinistra Unita.
In proposito Corriere Romagna San Marino ha sentito Teodoro Lonfernini, Presidente del Pdcs.
Dopo
il nodo Reggenza, la “colpa”
è della commissione antimafia.
Ragionando infatti
sulle liste dei candidati, non
manca dal giovane Lonfernini
l’“appunto” al presidente
di Ap, Mario Venturini, a suo
avviso “colpevole” di aver
paventato la possibilità di dover
prendere delle decisioni,
proprio sui futuri candidati,
quando verranno rese note le
conclusioni della commissione
antimafia. «Vogliamo in
lista persone credibili – dice
Teodoro Lonfernini -: ho pieno
rispetto del lavoro della
commissione antimafia, ma
a volte Mario cade nell’errore
di fare allusioni sulle anticipazioni
delle conclusioni
della commissione: non abbiamo
bisogno di battute che
possono far interpretare il lavoro
di indagine». Raddrizza
il tiro Venturini chiarendo di
non essersi rivolto all’alleato
Dc, nel parlare del lavoro
d’indagine dei commissari:
«L’invito era rivolto a tutte le
forze politiche perché tengano
conto delle risultanze della
commissione antimafia: non
c’erano minacce rivolte all’una
o all’altra forza politica».
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