San Marino. Membri collegio Garante, “forzatura sulle nomine”

San Marino. Membri collegio Garante, “forzatura sulle nomine”

“Forzatura sulle nomine, comportamento di gravità inaudita mai visto in precedenza”

“Inopportuni due Segretari rinviati a giudizio. Nel programma di governo nessuna soluzione”

Antonio Fabbri

Forzatura sulla nomina dei membri del Collegio Garante, metodo che ritratta tutto quanto promesso e annunciato, programma di governo senza risposte alle esigenze del Paese, atti che fanno pensare a passi indietro. Questa in estrema sintesi la valutazione che Repubblica Futura fa del Consiglio grande e generale nella sua prima seduta che non lascia presagire nulla di buono, neppure per la seconda seduta, in programma dal 14 gennaio.

“Quanto alle nomine dei Garanti, credo che chiederci di indicare un nome in tre giorni, il 31 dicembre, il 1° gennaio e il 2, sia stata una vera e propria farsa”, afferma il capogruppo di Rf, Nicola Renzi.

Sulla base di ciò “l’opposizione ha usato parte del suo tempo per non arrivare al comma 15, e lo ha fatto con interventi nel merito di quanto si stava dibattendo.

Tra l’altro nel dibattito generale anche il consigliere della Dc, Pasquale Valentini, ha detto che la scelta di inserire il comma della nomina del Collegio Garante, contraddiceva le enunciazioni di merito del programma. Un intervento che abbiamo giudicato positivo. Anche nell’ultimo ufficio di presidenza abbiamo chiesto che si aprisse una riflessione sulla composizione e la spettanza delle nomine, ma non c’è stato modo. Si è proceduto con un metodo totalmente sbagliato con una vera e propria forzatura. Chi era all’opposizione e oggi in maggioranza, non avrebbe esitato a parlare di colpo di Stato

Noi ci limitiamo a dire che si tratta di un comportamento di una gravità inaudita e mai vista in precedenza. La legislatura, da questo punto di vista, è partita molto, molto molto male”.

Nel merito del programma di governo entra Andrea Zafferani. “Una proposta debole, perché presenta enunciazioni e non propone ricette, solo dichiarazioni vaghe e non c’è niente alla voce riforme. Un governo sostenuto da una maggioranza così ampia dovrebbe avere idee chiare e portare avanti quelle riforme che il paese sta aspettando. Nessuna parola chiara, invece, su riforme pensionistica, fiscale, spending review da parte di un governo che si dice nato per risolvere le emergenze. Come pensano di ripianare il bilancio e ricapitalizzare il sistema bancario?”.

Sull’ordine del giorno relativo alle telecomunicazioni. “Si fa molta confusione – dice – Il progetto della rete dello Stato non è per il 5G, ma è per fare funzionare meglio il 4G, su reti statali per affittarle a operatori esteri. Mi auguro che il Segretario competente al quale riconosco serietà e prudenza, usi buonsenso e attenzione. L’ordine del giorno proposto dalla maggioranza è un atto che fa pensare, purtroppo, a passi indietro”. Si concentra sul metodo, Sara Conti. “Subito si sono notate delle incongruenze sul metodo, soprattutto un cambio di passo sulle commissioni consiliari, in particolare dal movimento Rete. Sulla scorta anche di posizioni pregresse della attuale maggioranza, Rf nell’ultimo Consiglio ha proposto la presidenza di due commissioni all’opposizione, tra l’altro neppure per i propri membri, considerato che quella presidenza per proporzioni numeriche sarebbe andata a Libera. Tra l’altro la Commissione affari di Giustizia e la Commissione Antimafia, che nella scorsa legislatura avevano visto la presidenza assegnata alle opposizioni. Così non è stato questa volta”.

Poi la composizione del governo. “Due Segretari di Stato rinviati a giudizio, proprio di Rete che urlava ‘gli indagati fuori dal Consiglio’. Tra l’altro Roberto Ciavatta per quel rinvio a giudizio è sospeso dal suo incarico nella Pa, ma può fare il Segretario di Stato. Non è opportuna la scelta fatta”.

E mentre Maria Katia Savoretti ribadisce le perplessità sulla distribuzione delle deleghe già espresse in Consiglio, Nicola Renzi rimarca quali sono le cose fondamentali che mancano dal programma e pone degli interrogativi: “Cosa farà del 5ter e di casa di risparmio? Cosa farà per il buco di Cassa? A meno che quelli che fino adesso hanno sostenuto che il buco non c’era, facciano una revisione del bilancio. Noi saremmo i più felici di tutti se risultasse il contrario, ma temiamo che, dopo sette relazioni tutte con le medesime risultanze, non sarà così”. Quindi il debito: “Non si dice che cosa si intenda fare con il debito, come portare il bilancio in pareggio. Poi il grande assente dal programma: il rapporto con il Fondo Monetario Internazionale. Una grande lacuna”, conclude Renzi.

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