San Marino. Michelotti: “Campo B di Serravalle, il verde sarà massacrato”

San Marino. Michelotti: “Campo B di Serravalle, il verde sarà massacrato”

L’ex segretario di Stato Augusto Michelotti (Area Democratica) interviene in merito al progetto di realizzazione del Campo B di Serravalle, non risparmiando critiche all’esecutivo.

“È aperto da qualche mese il cantiere denominato “Serravalle Campo B” in cui verrà realizzato il progetto di rifacimento del Campo da Calcio B nella Zona a Servizi Sportivi di Serravalle. Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio interrato sul cui solaio verrà posizionato il nuovo campo da calcio; verranno anche realizzate alcune nuove tribune e nuovi spogliatoi. È prevista la costruzione di un nuovo palazzetto per il “Futsal” (ovvero il calcio a cinque) e anche di alcuni campi per il futsal all’aperto, quelli per cui è stata fatta la variante al vecchio PRG concedendo l’edificabilità nella zona soprastante il cantiere visibile nella foto 2 sulla sinistra deve c’è quel filare di olivi (destinato a scomparire) visibile anche nella foto 1). Il massacro del verde di quella zona non ha sollevato lo sdegno di nessuno, sappiamo tutti, da persone ragionevoli che quando si apre un cantiere, la prima cosa da fare è la pulizia dell’area da ogni essenza arborea e arbustiva, a meno che il progetto non preveda il mantenimento di alcune piante all’interno della struttura in costruzione; ma non è questo il caso. Il nuovo cantiere ha fatto, come si dice, “terra da ceci”.

Non sarò così disonesto intellettualmente da far finta di non capire le esigenze di cantiere e le limitate responsabilità dei progettisti ed imprese esecutrici nella realizzazione di un progetto approvato e che ha tutti i crismi della legalità; speriamo che, come le leggi comandano, ogni pianta abbattuta venga reintegrata e ripiantumata in altra parte del Castello di Serravalle o addirittura nell’area stessa di cantiere a lavori ultimati. Chi fu disonesto intellettualmente a suo tempo sappiamo tutti chi fu, l’attuale Segretario di Stato al Territorio e Ambiente geom. Stefano Canti che ai tempi della Rotonda di Murata gridò sdegnato contro il naturale e logico abbattimento di alcuni alberi (addossandomene la colpa come se fossi stato io, armato di motosega a tagliare quegli alberi) in apertura di cantiere per pulire l’area del cosiddetto cantiere della rotonda di Murata all’epoca da lui definito “Ecomostro” non conoscendo probabilmente il significato di tale “mostruosa” parola, ma solo per fare del gratuito scorretto sensazionalismo usando un termine spropositato e sproporzionato che solo la più becera ignoranza personale può giustificare e alla quale in pochi hanno creduto. A ruota dietro di lui il “fenomeno” della stampa sammarinese (quello che non mi saluta più e che non mi parla più con mio grande gaudio) che munito di telefonino filmava l’inizio dei lavori della rotonda per documentare lo scempio ambientale urlando e sbraitando contro un povero operaio che lo voleva allontanare dall’area di cantiere su cui era proibito accedere, per evidenti norme di sicurezza di cantiere per la “sua” sicurezza e la salvaguardia delle responsabilità altrui, se non autorizzati e muniti di caschetto.

Ma lui no, “io vado dove mi pare e faccio quello che voglio”, sbraitava al colmo dello sdegno contro chi, secondo lui, gli voleva impedire di esercitare il diritto di cronaca per testimoniare l’abbattimento di quegli alberi essenziali per il mantenimento della tutela ambientale del paese. Quel povero operaio voleva solo che si spostasse in area più sicura fuori dal cantiere e che poi esercitasse tutti i diritti di cronaca del mondo, ma non sulle spalle e sulle responsabilità di chi era addetto a far rispettare le norme di sicurezza. Sul cantiere di Serravalle, si aspettavano da un momento all’altro una improvvisa sortita del nostro paladino del verde munito di telefonino a filmare lo scempio e abbaiare contro qualche povero operaio, ma non un bla bla è uscito a difesa di quelle povere piante di serie B (forse il fatto di intervenire sul campo B di Serravalle ha influenzato il loro valore e la loro importanza); si vede che ultimamente il nostro difensore del verde (ma solo qualche verde e solo sotto qualche governo), apprezza di più il verde dell’insalata che altri possono consumare in feste e bagordi magari in zone vietate ai più ma si sa che questo è il governo dei “io sò io e voi non siete un c…o (un piffero?)”. Strano cambio di direzione della banderuola. E’ vero, il vento è cambiato e le opinioni di qualcuno si sono adeguate? A vedere certi personaggi e certi movimenti politici (Rete, ndr.) sembra che sia proprio così e la gente se n’è accorta, il vento è cambiato ma bisogna cercare di essere obiettivi, ci vuole poco a capire che quello che è facile dire non sempre è altrettanto facile fare, anzi, quando le buone idee e le buone intenzioni si sottomettono supinamente all’arroganza di chi comanda (non governa), ammetta di essere incapace a conferma che il sistema democratico ha delle falle in quanto tende a far emergere soprattutto i mediocri e i perditempo incapaci, magari anche con responsabilità di governo o presidenza di commissioni (anche e soprattutto tra le file della DC, piena zeppa di ignorantoni prepotenti) perché non è vero che siamo tutti uguali, forse biologicamente si, ma l’ignoranza, madre della spocchia e dell’arroganza alligna dove la presunzione la fa da padrona. Giù la testa finti padroni del vapore, i numeri bisogna averli non solo dichiararli e quando ti accorgi di non averli abbi la modestia di metterti da parte e farti le ossa possibilmente non a scapito del Paese. Morale: “un bagno di modestia non ha mai fatto male a nessuno, ma per farlo bisogna saper nuotare nel mare dell’esperienza e della conoscenza che crea la saggezza”. Liberateci della vostra insopportabile supponenza per favore, ve ne saremmo tutti grati, specialmente la Repubblica più antica del mondo.

P.S. – Tonnini: e la cartiera? Canti: e il PRG?”

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