San Marino. Moderati sulla crisi di Governo

San Marino. Moderati sulla crisi di Governo

Comunicato stampa
Gli industriali mettono nero su bianco tutta la loro preoccupazione per la situazione di crisi del Paese. E come dar loro torto? Il sentimento è generale e condiviso, anche da chi ha una piccola attività, un commercio, o semplicemente un lavoro. E non dimentichiamo che c’è sempre più gente che un lavoro non ce l’ha.
Ma questo non è avvenuto perché adesso c’è anche la crisi di governo. La crisi, probabilmente, ha scoperchiato un pentolone che bolliva senz’acqua.
Era solo ieri che l’Anis, e tutte le altre categorie, criticava aspramente il governo per incapacità, incompetenza, immobilismo; per una riforma tributaria che non rispondeva più alle aspettative, per tutte le altre riforme rimaste pietosamente nel libro delle intenzioni, per un progetto economico che non è stato possibile mettere in piedi in 4 anni. Da troppo tempo non c’è più un’azienda nuova a San Marino, un investitore che voglia venire a fare impresa. Eppure le condizioni sono ancora molto vantaggiose rispetto all’Italia. Perché?
Perché siamo ancora in blacklist, dite voi. Giusto. E pensate che un paese dove ancora legalità e trasparenza sono ben lungi dall’essere realizzate, possa sperare di uscire dalla blacklist? La lettera del presidente Monti era chiarissima: è stata già dimenticata?
L’esame OCSE di settembre. Ragioniamo: durante il mese di agosto può cambiare qualcosa di quello che è già stato fatto? No, nulla. Però se San Marino non dovesse superare l’esame, è già stato indicato a chi dare la colpa.
Non si passa un esame perché un paese è in campagna elettorale. Non lo si passa, eventualmente, perché non si hanno le carte in regola.
Sarebbe stato veramente da irresponsabili lasciare il Paese, per un altro anno intero, impastoiato nei veti incrociati delle consuete lobby di potere, con un governo alla continua ricerca di voti nelle file dell’opposizione perché da un pezzo non poteva contare sulla sua maggioranza.
Sarebbe stato un altro anno perso. In ogni caso, di qui a ottobre, un provvedimento urgente per l’introduzione del reato di evasione fiscale, volendo si può fare. Anzi si dovrebbe fare.
I Moderati, con la solita onestà intellettuale e di coscienza hanno detto basta. Di fronte ad un’agonia lunga un anno, è meglio una cura di tre mesi, e poi ricominciare con un po’ più di aria nuova, con un governo in grado di ripartire con il piede giusto.
Non sarà un giochino di potere questo, no? Non sarà un gioco di potere se un Segretario di Stato si dimette dal governo e subito dopo anche dal Consiglio.
Vittima dei veti incrociati, è rimasta sul campo anche la Facoltà di medicina, che insieme ad un progetto per altre quattro facoltà, apriva una prospettiva economica e occupazionale nuova, pulita, qualificante, per i prossimi venti anni.
Non c’era altro nel carnet del governo. Speriamo invece che con le elezioni si riaccendano le coscienze e si sveglino le intelligenze per indicare una classe politica in grado davvero di rimboccarsi le maniche e di dare le risposte che tutti i cittadini aspettano.
San Marino 20 luglio 2012

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