San Marino – Montefeltro. Giornata nazionale della vita

San Marino – Montefeltro. Giornata nazionale della vita

Comunicato Stampa                                                                                              2 febbraio 2013
Generare la vita vince la crisi
Anche a San Marino e Montefeltro si celebra la Giornata Nazionale per la vita, come in tutta Italia, con momenti in cui riflettere, pensare, pregare e agire al fine di diffondere questo semplice messaggio: “l’accoglienza della vita è il primo e fondamentale dei diritti dell’uomo, da cui derivano tutti gli altri”.
Una semplice evidenza che però sembra dimenticata o perlomeno non più così come la prima certezza che permea la nostra civiltà. Ma quello che si desidera far presente che ciò non è un discorso per i cattolici o per le persone religiose, ma è il fondamento del vivere umano.
Da poco si è celebrata la Giornata della memoria, dove idee “inumane” sono state applicate “democraticamente” per eliminare chi non corrispondeva ai canoni di chi aveva la maggioranza nel parlamento. Se vogliamo veramente superare l’orrore nazista, non dobbiamo chiudere gli occhi sulla parte viva di quel cancro ideologico. Il mito della razza pura, l’eliminazione dell’imperfetto, lo sviluppo “scientifico” dell’eugenetica, non sono morti con la caduta del nazismo. Sono ancora vivi e vegeti e si chiamano “salute riproduttiva”, “diagnosi pre-impianto”, “buona morte” e, tra qualche anno, “aborto post-nascita”.
Ma se guardando a ciò che accadeva ieri c’è l’orrore, oggi questo purtroppo non è più così.
Ora non c’è più bisogno che uno stato totalitario imponga questi “valori”. Oramai fanno parte della normalità, sono spacciati come “diritti umani fondamentali”, sono diventate “scelte di libertà” delle singole persone. Sono scelte che hanno perpetrato, sparso ed espanso l’orrore dei lager. Da un unico camino che emana un denso fumo nero di morte a tanti insignificanti “rifiuti speciali” o squallidi cassonetti.
Per questo si desidera con questa Giornata della vita aiutare tutti a riflettere e far emergere la vera natura dell’uomo che è amore e condivisione.
Lo stesso tema scelto quest’anno è una sfida: «Generare la vita vince la crisi». Comprendere questo significa, infatti, andare al cuore del problema della perdita di senso e di fiducia che piaga le nostre società.
Questa crisi così dura e picconatrice di comode certezze e di sacrosante conquiste sociali sta aiutando tanta gente, tanti che già sono padri e madri o che possono diventarlo, ad aprire gli occhi. A rendersi conto di che cosa accade quando la persona umana non è il permanente, indiscutibile e intangibile “valore di riferimento”.
Quando la vita che ogni uomo e ogni donna vivono e che, insieme, possono generare con naturale gioia e salda responsabilità (questo è il senso del matrimonio) non viene riconosciuta e rispettata come un essenziale tesoro, il “capitale” che non ci si deve azzardare a intaccare, se si vuole continuare a pensare e sperare il futuro.
E questo – Papa Benedetto non si stanca di ricordarcelo – vale per tutti e ovunque nel mondo.
Tanti altri hanno duramente sperimentato e compreso, come si sottolinea con forza nel Messaggio della Conferenza Episcopale Italiana, che privare la nostra società «dell’insostituibile patrimonio che i figli rappresentano, crea difficoltà relative al mantenimento di attività lavorative e imprenditoriali importanti per il territorio e paralizza il sorgere di nuove iniziative».
È davvero tempo di ritrovare una sapienza antica: disimparare a generare è disimparare a sperare, a condividere, a progettare. È, in buona sostanza, disimparare a nutrire un desiderio che ci porta in alto. E noi, che siamo stati indotti a credere che sposarsi e avere figli sia una specie di lusso, non possiamo continuare a permetterci vuoti di comprensione di generatività che sono la nostra vera miseria. Così come non dovremmo permetterci di dimenticare o di mettere tra parentesi che ogni bambino che sta nascendo è uno di noi, con la stessa pienezza e lo stesso diritto. Per amore e per civiltà, per giustizia e per pura e semplice lucidità nel valutare le cose della vita, tutti siamo invitati ad esprimere, in questa Giornata per la vita 2013, nella riscoperta della «logica del dono», senza la quale c’è solo l’appuntamento con sempre nuove crisi, senza la quale non c’è umanità e non ci sono figli. E sono i figli che danno ai padri e alle madri l’umanissima voglia di mettere in cantiere e di mettersi in viaggio, sono i figli che ci fanno affrontare asprezze, titubanze e scoramenti, sono i figli (anche quando non lo diciamo neanche a noi stessi) che ci fanno “vincere” la sfida.

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