Rassegna Stampa – “Si prevede anche di mettere mano alla legge elettorale e a regole che diano maggiore efficienza e centralità al Consiglio”
La prima parte del programma di governo riguarda la “Sfera istituzionale” Il primo paragrafo è dedicato a un “Rinnovato assetto istituzionale”.
Nel programma di governo si legge che “in questo ambito sono necessari alcuni interventi che andranno lungo tre direttrici: i primi utili ad un più efficace funzionamento di alcuni organi istituzionali, altri necessari a dare maggiore efficienza e centralità al Consiglio Grande e Generale, e altri ancora per rivedere alcuni aspetti del sistema elettorale”.
Dunque la legge elettorale, tanto voluta, con l’avallo a suo tempo di Rete, dalla Democrazia cristiana, rimasta scottata dal ballottaggio del 2016, per garantirsi un sistema che le potesse garantire in futuro una centralità pressoché perpetua, segna però diverse criticità che in questa tornata sono state segnalate da tutte le forze politiche. Difficilmente si tornerà ad una legge elettorale che favorisca l’alternanza, ma quello che è certo è che se si vuol mettere mano alle cosidette “regole del gioco” occorre farlo nella prima fase della legislatura. C’è poi il tema delle riforme e la necessità di ridare centralità al consiglio. Lo “scandalo” dell’eccesso di decretazione è stato rilevato anche dalla Reggenza nella prima seduta della legislatura.
“Per quanto riguarda le riforme istituzionali – si legge dunque nel programma di governo – sarà opportuno un lavoro di approfondimento che dovrà avere nella costituzione di una commissione consiliare speciale il suo primo passo.
Evidenziata la necessità di superare lo squilibrio fra il Potere Legislativo e gli altri Poteri, Esecutivo e Giudiziario, sarà importante una riflessione approfondita sul ruolo e le mansioni dei membri del Consiglio Grande e Generale ed i meccanismi di funzionamento dello stesso sia attraverso la revisione del regolamento consiliare, sia attraverso gli interventi istituzionali già citati.
Anche il Congresso di Stato, così come regolamentato, mostra alcuni aspetti da migliorare per favorire la collegialità ed il coordinamento politico ed il coordinamento operativo che devono essere affidati rispettivamente al Segretario di Stato per gli Affari Esteri con delega agli Affari Politici ed al Segretario agli Affari Interni e Istituzionali.
Non si potrà rinviare lo studio e la produzione di una norma sulle modalità e sui compiti delle figure in staff alle Segreterie di Stato, per migliorare l’efficacia e l’operatività nel tempo, prevedendo anche l’introduzione di nuove figure politiche.
Insieme a ciò, andranno rivisti gli organici dei Dipartimenti e, se necessario, il loro numero al fine di dotarli delle competenze necessarie all’operatività e a dare una sostanziale ed utile continuità all’operato nei vari settori” conclude questo paragrafo del programma di governo.
Articolo tratto da L’informazione di san Marino pubblicato integralmente il giorno dopo