San Marino. Nervosismo in maggioranza e linguaggio “pecoreccio” in Consiglio

San Marino. Nervosismo in maggioranza e linguaggio “pecoreccio” in Consiglio

Nervosismo in maggioranza e linguaggio “pecoreccio” in Consiglio

ANTONIO FABBRI – C’è nervosismo in maggioranza. Il consigliere di Rete, Matteo Zeppa, bacchetta il Segretrio allo sport Teodoro Lonfernini per una delibera di contributo alla squadra, Victor San Marino. Il capogruppo Dc Francesco Mussoni, che etichetta le comunicazioni come “comma varie ed eventuali”, prende l’intervento di Zeppa come un giochino delle parti in un momento politico particolare e dice: “Il paese ha bisogno di essere governato e di provvedimenti, ma mi pare che si mandino segnali politici. Allora, se cominciamo a fare i giochini, qui, scusate, noi democristiani siamo anche i più bravi” e avverte che di alternative di forze politiche con cui parlare ce ne sono tante. “Non ho letto la delibera, e magari quando ne avrò contezza dirò che il Segretario ha fatto una cazzata”, ma quello che irrita il capogruppo Dc è l’atteggiamento che, svalicata la metà della legislatura, gli appare come la ricerca di un recupero di consenso in vista di stravolgimenti.

Getta acqua sul fuoco lo stesso Segretario di Stato per il Lavoro Teodoro Lonfernini e parla di “polemichetta”. Ma l’avvertimento di Mussoni, che aveva anche sottolineato che il ruolo consigliare non è quello di dire al governo cosa deve fare, non passa inosservato.

Il primo a replicare è il Capogruppo di Rete , Alberto Giordano Spagni Reffi: “Siamo noi l’organo di indirizzo politico, non si parla di giochini, ma di chi alza la voce e obbliga la politica a essere ascoltato. Il consigliere Zeppa non è certo mai stato rinomato per fare giochini”.

Tra un frecciata in maggioranza e l’altra, il Segretario Stefano Canti si sente vittima degli attacchi dell’opposizione e dei suoi comunicati stampa, ma forse, anche se non lo dice, pure dei risolini di alcuni della sua maggioranza. Al microfono si sente alterato e dice “sono stanco”, replicando alle varie critiche. Fuori microfono, però, deve aver detto di peggio, dato che il consigliere di Libera, Guerrino Zanotti, lo richiama: “Lei oggi un pochino ha sbroccato, magari si esprima in modo civile… non mi interessa se lei si è stancato, qui dentro tiene un comportamento consono all’aula”.

Di certo su Canti è un fuoco di fila, in particolare sulla contestatissima cena di gala per i 40 anni dell’Aaslp. “La gente ci verrà pure, perché ha paura di lei”, dice Vladimiro Selva di Libera, elencando l’epurazione Delvecchio e non solo, la querelle con l’Università, il benservito a Boeri, la consulenza da 150mila euro col Politecnico.

Qualche parola non proprio in francese, poco prima, era scappata, è il caso di dirlo, pure a Mariella Mularoni, che in difesa del decreto sulla religione nella scuola dell’infanzia, dicendo a Libera: “avete pisciato fuori dal vaso”, ricordando che l’accordo per la religione nelle scuole di ogni ordine e grado era stato siglato dal precedente governo.

Dopo il ‘francese’, a provare a riportare il garbo del ‘lord inglese’ con fare da “vecchio rompiscatole”, come si autodefinisce, ci prova il consigliere Paolo Rondelli che parla di “dibattito colorito e per certi versi anche divertente” caratterizzato da un “linguaggio pecoreccio”, e fa un invito a moderare i toni. Invito pressoché inascoltato, visto che il vociare e la confusione proseguono fuori microfono

L’analisi politica della critica di Rete e della reazione della Dc, la fa Giuseppe Morganti, che trova la condivisione di Grazia Zafferani del Gruppo misto: “Perché Rete oggi finalmente parla? Perché – dice Morganti – si comincia a respirare l’aria della seconda parte della legislatura, di una legislatura che potrebbe finire anche precocemente, e quindi occorre recuperare consensi attraverso una critica oggettiva. Dall’altra parte abbiamo una Dc che cerca di gettare cenere sul fuoco ma non può spegnere la brace che nei prossimi giorni lancerà nuove fiamme, e quindi si è rotto un idillio. Stanno maturando posizioni differenti, messaggi chiari quando si parla di forze capaci di dialogare con chiunque, se non parlo con voi parlo con altri e faccio aggregazioni diverse”, conclude Morganti.

“E’ lo stato in cui versa questa maggioranza che, lo avevamo detto io e la collega Giardi, è arrivata ormai al capolinea”, ha detto a corollario Grazia Zafferani.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22

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