San Marino. ‘Non basta mai’, l’editoriale di Antonio Fabbri

San Marino. ‘Non basta mai’, l’editoriale di Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino

Non basta mai

Antonio Fabbri

Non basta mai. L’ordine del giorno approvato dal Consiglio Giudiziario Plenario e ufficialmente divulgato lunedì in serata (pubblicato integralmente ieri su queste pagine), smentisce d’un colpo mesi di fandonie a senso unico propalate dai teorici del “colpo di Stato”.

Nel mezzo il sostegno di tesi spesso coincidenti con quelle del Magistrato dirigente sfiduciato, così come emerge dalla deliberazione del Consiglio giudiziario, e veicolate da un blog che, dice l’Ecri, “da tempo si presenta come un giornale on-line chiamato ‟Giornalesm.com news”, per poi essere rilanciate da voci non certo disinteressate. 

Si chiude così il cerchio di uno scalcinato pardigma in cui in troppi hanno preso in giro i cittadini, hanno dato dei cialtroni ai giudici, sbeffeggiato i giuristi, infangato il tribunale, schivato le norme, con il condimento di una ignoranza – voluta o meno –che non conosce precedenti sul funzionamento e sul contegno istituzionali. Fino ad arrivare all’ordine del giorno proposto dalle opposizioni che pretendeva addirittura di dettare ai magistrati i tempi di indagine e di deposito delle motivazioni delle sentenze. Alla faccia delle ingerenze politiche sull’operato della magistratura!

Così, in un travisamento dissennato delle ragioni degno delle peggiori distorsioni che abbia vissuto il Paese, si è, con metodica costanza, insinuato e dato ad intendere – con comunicati, serate pubbliche, dichiarazioni, commenti, improbabili pareri – che si stessero sovvertendo le regole democratiche. Il guaio è che, in un’imperterrita ottusità istituzionale che ribalta il reale ad uso e consumo di bottega, si continua a farlo. Uno spettacolo che non riesce a suscitare un aggettivo diverso da “penoso”. Uno scenario nel quale aleggia sempre una velleità di intimorire, perché dove non si arriva con la claudicante dialettica buona per incantare chi le cose non le sa, scatta la denuncia per le più improbabili ipotesi di reato.

Ora potrebbe anche bastare, però, di raccontar castronerie.
La deliberazione, anzi le deliberazioni tutte gravi, precise e concordanti, adottate e promosse dai magistrati del Consiglio giudiziario, mettono in fila le motivazioni della scelta fatta e attestano quanto le urla emesse fino ad oggi siano sguaiate e fuori luogo. L’Odg approvato chiarisce molte cose, ammesso che chi lo legge abbia più a cuore i dati di fatto rispetto all’incancrenirsi delle illazioni spacciate per verità assodate.

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