La Repubblica di San Marino non ha nulla a che fare con il terrorismo e tanto meno col terrorismo islamico, come è stato insinuato da Nadia Francalacci di panorama.it.
La giornalista ricollega il nome di San Marino al terrorismo, citando la vicenda di un imprenditore siriano che, a detta della stessa, avrebbe finanziato le attività dell’ISIS attraverso un conto acceso in Repubblica.
Il teorema sostenuto dalla Francalacci è da qualificare come l’ennesima illazione, assolutamente gratuita, artatamente costruita per screditare l’immagine di San Marino, inaccettabile nei toni e nei contenuti, al punto che il Governo sammarinese sta valutando l’esercizio di azioni legali volte a tutelare l’immagine e gli interessi del Paese e dei suoi Cittadini.
Contrariamente, infatti, a quanto riportato dalla giornalista, nulla tace a San Marino. I tragici fatti degli ultimi giorni hanno ancor di più evidenziato la necessità di potenziare le azioni e i provvedimenti già in essere, che possono contribuire a far luce su questioni per le quali il Paese ha preso a suo tempo una posizione netta e definitiva.
Entrando nel merito dell’imprenditore siriano e di un’ipotesi di dossier che potrebbe riguardarlo, anche dall’articolo si desume che tale materiale sia al vaglio della Magistratura. I fatti attribuibili alla società finanziaria a cui l’articolo sembra riferirsi, sono stati oggetto di indagine da parte di Banca Centrale nel 2009-2010 con il successivo commissariamento della stessa società, posta poi in liquidazione.
Leggi l’intero comunicato della Segreteria Esteri della Repubblica di San Marino
Leggi anche l’articolo di Paolo Mondani pubblicato a suo tempo su Il Corriere della Sera.
Pasquale Valentii, Segretario di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino