Il processo è stato aggiornato ad altra data per le conclusioni
Nuova udienza, ieri, del processo per riciclaggio nel quale il denaro, frutto secondo l’accusa di appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta, era stato occultato su un conto presso la ex BancaCis. Ad aprire il conto i sammarinesi Mark Pasquale Berti e Amy Maria Berti, amministratori di una società lussemburghese, riconducibile ai soci Daniele Cozzo e Cristina Cozzo. Sul conto sammarinese erano stati trasferiti in due tranches i soldi da una società canadese da un conto alle Mauritius. Il tutto per l’acquisto di quote della società lussemburghese.
Nella precedente udienza era emerso che il denaro era proveniente dal tribunale di Alessandria, e frutto di una esecuzione giudiziaria, circostanza su cui la difesa punta molto per attestare la provenienza in realtà lecita del denaro. Nell’udienza di ieri, davanti al commissario della legge Simon Luca Morsiani e alla Pf Giorgia Ugolini, sono stati ascoltati gli imputati Mark Pasquale Berti e Daniele Cozzo. Dalle dichiarzioni di Berti è emerso che questi era venuto in contatto con BancaCis perché con la sua attività di consulenze aveva realizzato la cosiddetta “perizia D’Addario”, che aveva riscontrato irregolarità in quel conto. In quell’occasione aveva poi deciso comunque di aprire un conto in BancaCis, in quanto rassicurato dai vertici, Emilio Gianatti e Daniele Guidi, che le anomalie riscontrate nel conto di D’Addario sarebbero state messe a posto in quanto dovute a un errore del sistema informatico. Al di là di questo racconto incidentale, Berti ha sostenuto che il denaro contestato, circa 490mila euro, era per quanto a sua conoscenza di provenienza lecita.
Il processo è stato aggiornato ad altra data per le conclusioni.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
