Da San Marino Oggi: Crac Banca del Titano, fissata l’udienza per l’avvio del processo d’appello: se pene confermate, in due in galera
Crac della Banca
del Titano, al via ad ottobre il processo d’appello. Nei giorni scorsi, il giudice di secondo grado ha infatti fissato l’udienza che darà il via al processo di secondo grado: appuntamento al 28 ottobre. Nel frattempo, ferie giudiziali a parte, scorre il tempo della prescrizione: l’orologio, fermatosi il primo luglio per le “ferie” del tribunale, ripartirà dal primo settembre. Ciò significa che Brunelli avrà poco tempo a disposizione per decidere delle tre condanne inflitte in primo grado: questo perché, per l’autunno, era appunto prevista la prescrizione del reato di truffa. A maggio scorso, fu il giudice Roberto Battaglino a condannare l’ex direttore Adriano Pace e l’imputato Stefano Marangoni a tre anni e mezzo di prigionia, senza condizionale. Un anno e nove mesi, invece, per il terzo uomo alla sbarra, Maurizio Frezza. Più la condanna al pagamento di varie multe, ma soprattutto al risarcimento del danno – la cui quantificazione avverrà in sede civile – ma che è facile da calcolare, se si tiene conto che il solo danno patrimoniale reso alla banca ammontava a 19 milioni di euro.
E comunque, i tre hanno sempre rigettato le pesanti accuse: Frezza e Marangoni si sono difesi di fronte al giudice, dichiarando che fosse Pace l’ideatore e il gestore del raggiro. Mentre il collegio difensivo di Pace ha sintetizzando dicendo “che è stata confusa la mala gestione di una banca con una truffa”. L’ex direttore, nonostante le previsioni, ha preferito non rilasciare dichiarazioni in sede dibattimentale. Ora, l’appello: le parti han trenta giorni di tempo. Dopodiché, se in secondo grado, il giudice confermasse la pena per Pace e Marangoni, per i due si aprirebbero le porte del carcere sammarinese.
Tutto tace invece sul fronte delle indagini sammarinesi tese al recupero della
ingente somma erogata dall’erario pubblico sammarinese a favore di venditori e
compratori della suddetta banca rimasti anonimi.
Il 25 ottobre 2007 la Bdt cambiò proprietà: nell’atto di
passaggio c’è l’impegno degli acquirenti di non promuovere azione di
responsabilità verso i venditori e di trasmettere tale impegno anche in
eventuali successivi passaggi di proprietà. Questo è il vero scandalo.