San Marino Oggi: Intervista a Giuseppe Canducci, giovane ingegnere sammarinese: “San Marino imita l’Italia, ma dovrebbe essere un modello di come l’Italia potrebbe diventare” / “Una nuova forma di emigrazione è inevitabile, ma anche auspicabile”
Continua il nostro viaggio tra i giovani sammarinesi che hanno sviluppato la loro carriera di lavoro all’estero. A raccontarsi oggi è Giuseppe Canducci, ingegnere civile da anni impegnato in grandi progetti in Africa.
Qual è la sua attività attuale? In cosa consiste principalmente? “In questo momento sono a Nampula, in Mozambico, per un progetto di ampliamento dell’impianto di trattamento delle acque, di riabilitazione dell’impianto esistente e per la costruzione del nuovo acquedotto cittadino. Progetto finanziato dagli Stati Uniti per 36 milioni di euro. Sono Deputy Project Manager e mi occupo principalmente delle relazioni con la Direzione Lavori, di coordinare la produzione con l’ufficio tecnico di cantiere, il personale espatriato, verificare il budget, pianificare i lavori, gli acquisti e gli approvvigionamenti”.
(…) Secondo lei, in base alla sue esperienze, pensa che sia in aumento il numero dei sammarinesi che cercano la loro fortuna all’estero? “Le dimensioni della Repubblica non permettono di avere disponibile qualunque opportunità per realizzarsi, soprattutto considerando l’aumento del livello di istruzione delle nuove generazioni e quindi la specializzazione delle professioni che hanno bisogno di un mercato più ampio del nostro. Penso che una nuova forma di emigrazione sia inevitabile, ma in un certo senso auspicabile per permettere sviluppo, nuove idee e voglia di mettersi in gioco”.
Cosa dovrebbe migliorare o cambiare San Marino? “San Marino guarda e imita l’Italia come se fosse l’unico modello possibile da perseguire. San Marino al contrario dovrebbe essere un modello di come l’Italia potrebbe diventare, guardando all’altro, assorbendo idee e proponendo innovazione in tutti i settori: culturali, giuridici e economici”.
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