Franco Cavalli – San Marino Oggi: Diversi ancora i contratti scaduti e in attesa di rinnovo: edilizia, banche, servizi e Pubblica amministrazione / Un “sì” per salvare gli stipendi /Al referendum sindacale, il comitato promotore rispedisce le accuse di rischio per il paese all’Anis: “Hanno tenuto i lavoratori 4 anni senza contratto”
L’obiettivo è raggiungere, e soprattutto superare 10.667 sì. È questo infatti il tetto del quorum da superare, da parte dei promotori del quesito “salva stipendi” per vincere il referendum.
“L’idea di questo quesito – spiega Marco Tura, segretario generale della Cdls – è nata durante il nostro 14° congresso, perché stavamo attraversando un momento di grossa difficoltà con 8mila lavoratori senza contratto. Una conseguenza – aggiunge – della mancata firma dell’Anis all’accordo tripartito. Che prevedeva varie cose, tra cui, la sottoscrizione di tutti i contratti di lavoro. L’Anis lasciò i lavoratori per quattro anni senza contratto, trovando poi l’accordo nel giro di poche settimane, dopo che fu presentato il quesito referendario”. (…)“Non è la scala mobile – rimarca con severità, ricordando chi ha dato la vita in Italia su queste tematiche – è un referendum che chiede l’introduzione di un meccanismo automatico di rivalutazione pari all’iinflazione, durante i periodi di vacanza contrattuale.
Non solo è un ‘salva stipendi’, ma soprattutto un ‘salva contratti’. Come tra l’altro ribadito dai Garanti nella sentenza in cui si dà l’ok al referendum”. (…)