San Marino. Opposizione riunita a Domagnano conferma il ‘colpo di stato’

San Marino. Opposizione riunita a Domagnano conferma il ‘colpo di stato’

L’Informazione di San Marino : “Bloccheremo ogni forzatura, le indagini devono essere fatte” / Opposizione riunita a Domagnano torna all’attacco: “Da una parte della maggioranza è in atto un vero colpo di stato

Le minoranze chiamano a raccolta, a Domagnano, i propri simpatizzanti e lanciano l’ennesimo attacco al Governo. Giustizia e operazioni finanziarie nel mirino, parlando di nuovo di un tentativo di “forzature e pressioni” che “vanno bloccati”. Secondo gli esponenti dell’opposizione, quindi, magistratura e banche sono i due capisaldi da osservare e proteggere. Pdcs, Rete, MdSi, Ps, Psd ripercorrono le tappe di quanto accaduto in questi mesi fino allo scontro attorno al tema giustizia. Si parte, quindi, dal “Caso titoli” e la contestata acquisizione da parte di Banca centrale tramite il Cis. Vicenda su cui il Tribunale ha aperto un’indagine. Poi le dimissioni dei tre commissari di minoranza (Roberto Ciavatta di Rete, Massimo Andrea Ugolini, Pdcs, e Denise Bronzetti, Ps) dalla Commissione Giustizia, fino alla nota dei 25 consiglieri di opposizione che parlava di “colpo di Stato” e “pressioni in atto sulla Magistratura”.

“Invito il Governo a fermarsi a ragionare – dice Ciavatta -, se non lo faranno il timore è che saranno altri a fermare la Repubblica di San Marino, mettendone a repentaglio la sovranità”. Facendosi portavoce dei tre dimissionari – ricostruisce Rtv – Ciavatta spiega  ai presenti il perché di quella scelta. “Siamo usciti per esserci resi conto della volontà della maggioranza di celare, o minimizzare, alcuni gravi elementi emersi durante l’audizione del magistrato dirigente”. “E la riconvocazione del Consiglio Giudiziario tra due settimane – osserva – è indicativa di come non ci fosse alcuna urgenza di riunirsi nella giornata di lunedì. A questo punto ci chiediamo: la forzatura per velocizzare a cosa è dovuta? E’ la necessità della maggioranza di acuire ancor di più lo scontro nel Paese?”.

Il capogruppo del Pdcs, Alessandro Cardelli spiega poi perché si è gridato al “colpo di Stato”: “Questo avviene – sottolinea – quando la politica mette a rischio un potere autonomo come quello giudiziario, entrando in un terreno che non le compete. E per denunciare ingerenze di questo tipo potremmo anche rivolgerci agli organismi internazionali”.

Alessandro Mancini, Ps, invece, accusa di falsità la maggioranza: “Tutte bugie le accuse rivolteci di voler bloccare i lavori della Commissione. La sua composizione, con 6 membri di maggioranza contro 4 di opposizione, ne avrebbe già garantito il prosieguo”.

“Abbiamo cercato il dialogo, – sottolinea Dalibor Riccardi, Psd – ma la maggioranza ha creato un muro”.

Federico Pedini Amati; MdSi, invece, rilancia la questione “titoli”: “come si possono prelevare 50 milioni dai fondi pensione per utilizzarli, sembra, nell’acquisto di titoli ‘spazzatura’ da un certo istituto di credito? Il Governo anziché pretendere chiarezza su questo punto ha pensato bene di presentare un esposto sulla ‘perquisizione’ a Capuano. O noi siamo ‘pazzi’ o abbiamo ragione di credere che sia davvero in atto un colpo di Stato, non ad opera di tutta la maggioranza ma di una sua parte sì. Non faremo comunque passare nessuna forzatura, – conclude Pedini Amati – le indagini vanno fatte e non perché lo chiede l’opposizione”.

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