Verrà depositato domani mattina (giovedì 26 aprile) alle ore 10 il quesito referendario Salva Stipendi presso la Segreteria Istituzionale e sempre domani alle 12,30 presso la sede della Cdls conferenza stampa di presentazione del quesito referendario e della campagna di raccolta firme. Quesito referendario peraltro non condiviso dalla Csdl.
Stipendi fermi e costo della vita in aumento: una spirale da spezzare. E’ stato un mandato all’unanimità quello che gli oltre 300 delegati hanno espresso votando la mozione conclusiva del 14° congresso CDLS. “Vista l’impossibilità di raggiungere qualsiasi accordo di tipo contrattuale – recita il documento finale – si dà mandato di promuovere una proposta referendaria volta a garantire la rivalutazione delle retribuzioni in base alla dinamica inflazionistica al fine di salvaguardare gli stipendi, rilanciare i consumi interni e ridare fiducia al sistema San Marino. La procedura referendaria potrà essere superata solo se si sottoscriveranno tutti i contratti collettivi di lavoro”.
Non va dimenticato che la paralisi contrattuale interessa tutti: 8mila lavoratori dell’industria aspettano da 4 anni il rinnovo, 4mila dipendenti della PA hanno le retribuzioni bloccate per legge, mentre altri 8 mila lavoratori, occupati nel commercio, nel turismo e nel credito, hanno tutti i contratti scaduti.
Fanno parte del Comitato Promotore : Marco Tura, Floriano Podeschi, Massimo Rosti, Massimo Cervellini, Alessandro Stacchini, Giorgio Felici, Riccardo Stefanelli, Nicola Canti, Morena Mularoni, Angela Tamagnini, Mirco Battazza, Gianluca Montanari, Nevia Casadei.[c. s. Cdls]