San Marino. Particolari sull’arresto di Livio Bacciocchi. La Tribuna Sammarinese

San Marino. Particolari sull’arresto di Livio Bacciocchi. La Tribuna Sammarinese

Nuovi particolari sulle cause che hanno portato all’arresto dell’avv. Livio Bacciocchi, avvenuto a seguito dell’indagine a Terni su Marco Moroni, imprenditore operante nel campo dell’elettronica e della telefonia, si apprendono, a San Marino, da La Tribuna Sammarinese.

Secondo la Guardia di Finanza, Marco Moroni avrebbe fatto incassare
impropriamente a due società sammarinesi, la Colmo e la Royale Castle gli
importi in assegni che venivano scontati presso la Fincapital. Ottenuto il
credito il Moroni provvedeva a pagare le commissioni e quindi si appropriava del
denaro contante. Parte di queste commissioni, di qui l’accusa di concorso in
bancarotta fraudolenta, sarebbero state pagate all’avvocato sammarinese. Questa
mattina il Gip effettuerà il primo interrogatorio dell’avvocato Bacciocchi che
viene assistito dal legale, Alessandro Petrillo. Sebbene l’accusa non si limiti
al semplice accertamento, e di questo fa testo il trasferimento dell’imputato
nel carcere di San Vittore, un’ipotesi sul coinvolgimento non volontario emerge
da fonti vicine all’avvocato Bacciocchi. In sostanza i soci della Colmo
(Colafigli-Moroni) sarebbero stati dei clienti dello studio di Dogana, stretti
conoscenti e amici d’infanzia di un professionista, collaboratore del medesimo
studio dal 2006 al 2008. I soci delle due società avrebbero avuto contatti con
l’avvocato Bacciocchi nel corso delle assemblee assistite dal notaio e, tra
l’altro, avrebbero lasciato presso lo studio una serie di parcelle impagate.
Moroni, tramite le società sammarinesi si sarebbe rivolto alla Fincapital per
operazioni di sconto commerciale come accade normalmente per qualsiasi altra
attività in campo finanziario e bancario. La Fincapital avrebbe, su richiesta
del tribunale sammarinese che agiva per rogatoria, consegnato circa due anni fa
tutta la documentazione inerente le operazioni finanziarie e di sconto
commerciale delle due società sammarinesi facenti capo al Moroni. Nessuna
schermatura di carattere fiduciario è intervenuta anche grazie alle leggi in
vigore già dal luglio 2008 e dei successivi decreti attuativi. I dati sui reali
beneficiari sono stati quindi regolarmente trasmessi all’autorità giudiziaria –
secondo le fonti interpellate – poichè la società finanziaria ha aderito nei
tempi di legge alle nuove regole sull’adeguata verifica ed è stata quindi in
grado di collaborare con la giustizia fornendo informazioni importanti per fare
chiarezza sul caso in questione. Oggi, avvenuto il primo interrogatorio da parte
del Gip, Gianfranco Crescione, sarà possibile avere ulteriori informazioni sulla
vicenda.

 

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