San Marino. Partito Socialista, riflessioni su referendum, Istanze d’Arengo e legge elettorale

San Marino. Partito Socialista, riflessioni su referendum, Istanze d’Arengo e legge elettorale

“In vista delle prossime Elezioni Politiche Generali, riteniamo che gli strumenti di democrazia diretta previsti dal nostro ordinamento siano tutelati e valorizzati. Purtroppo, oggi si tende ogni volta a politicizzare la presentazione di un Referendum. La popolazione ha invece già dimostrato di essere più matura della sua classe politica e ha ben compreso che lo strumento referendario non è altro che un modo democratico per rispondere in positivo o in negativo, ad un preciso e specifico quesito”.

Aggiunge il Partito Socialista: “Dunque, più nessuno dovrebbe avere timore della celebrazione di un referendum, in quanto le convinzioni politiche e ideologiche rimangono un fatto personale e dunque, non possono certo essere messe in discussione da una consultazione referendaria.
Il Partito Socialista ritiene necessario, in una piccola realtà come quella di San Marino, valorizzare l’utilizzo della democrazia diretta, anche perché può rivelarsi quanto mai utile proprio a quelle forze che saranno chiamate a governare il Paese, soprattutto su scelte pregnanti per il Paese.
L’autoreferenzialità, la supponenza e la scarsa considerazione degli elettori, sono quanto di più sbagliato si possa mettere in campo da parte delle forze politiche che governano, che hanno governato, che governeranno la Repubblica, in quanto in contrasto con l’art. 1 della Carta dei Diritti, che testualmente afferma: “la sovranità della Repubblica risiede nel popolo…”

Per quanto riguarda lo strumento dell’Istanza d’Arengo – continua il Partito Socialista – occorre tornare alla consuetudine originaria, per cui una Istanza o si accetta o si respinge nel suo insieme, ponendo fine al malcostume degli Ordini del Giorno adottati dal Consiglio Grande e Generale che scavalcano l’Istanza stessa e la depotenziano, svilendo così l’iniziativa degli elettori.
Il Partito Socialista ritiene altresì necessario intervenire sulla legge elettorale, ovvero le regole del gioco che, oggi, attraverso vari marchingegni troppo condizionanti, riducono la reale rappresentatività del corpo elettorale.
La Legge va rivista, abolendo sbarramenti che favoriscono alcuni esageratamente e penalizzano altri pesantemente. Occorre tornare al sistema proporzionale puro, attraverso il quale senza trucchi e senza inganni, al Consiglio Grande e Generale sarà garantita la presenza di rappresentanti del popolo secondo le esatte percentuali ottenute nelle elezioni. Ciò darebbe la stura alla riscoperta della politica e quindi alla ricerca di convergenze programmatiche, evitando l’incetta di consensi attraverso ammucchiate, a volte indecorose, di forze politiche che non dovrebbero stare insieme per ideologia, posizioni assunte e visione della società”.

Il Partito Socialista in conclusione ritiene “che ascoltare di più i sammarinesi e renderli più partecipi alle scelte fondamentali per il Paese, possa essere il modo migliore per recuperare la sintonia tra politica e cittadini, che sembra essersi molto allontanata in questi ultimi lustri.
D’altronde coloro i quali si dedicano alla politica dovrebbero rappresentare le legittime istanze della popolazione, il benessere collettivo e non già il tornaconto personale, esercizio, quest’ultimo, attualmente piuttosto diffuso”.

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