Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Abbiamo un impegno da rispettare verso gli organismi internazionali e il Paese». Ma i sindacati, senza accordo, pensano già a un nuovo sciopero / «Riforma fiscale, avanti lo stesso» / Il segretario della Dc, Marco Gatti, spera nella «pace sociale» ma esclude lo slittamento
Accordo o no coi sindacati, la riforma
fiscale andrà in Consiglio a luglio: nessun dietrofront, anche a rischio che qualche gioco politico faccia saltare quel “sogno” della maggioranza super allargata.
«Si va avanti: è indispensabile per il paese»; a prevedere il futuro iter del discusso progetto di legge è il segretario del primo partito di maggioranza, la Dc, Marco Gatti. E azzarda: «La disponibilità a venirsi incontro c’è, ma forse la reazione del sindacato è condizionata da qualcun altro». Insomma, a monte, solo una battaglia politica, ipotizza Gatti junior.
L’accordo di un compromesso sulla riforma era stato annunciato appena un paio di giorni fa dalla centrale sindacale unitaria . Invece nulla: nell’incontro tecnico di mercoledì pomeriggio, il segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini e le parti sociali non hanno trovato la sintesi.
E la centrale sindacale è tornata a lamentare la mancata equità di trattamento tra dipendenti e liberi professionisti e a puntare il dito su una parte della politica che, avevano detto, impedisce di trovare un punto d’intesa e di varare una riforma equa e condivisa. Un’accusa che il segretario Dc rimanda al mittente, e annuncia l’intenzione del governo di puntare comunque all’esame della riforma già a metà luglio (stamane si riunisce l’ufficio di presidenza che deciderà giorni e ordine del giorno della seduta parlamentare), pur perdendo di vista la necessità della “pace sociale”. (…)
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