Secondo Stefano Palmieri, coordinatore di Alleanza Popolare, per le fondazioni, abbisogna, la Repubblica di San Marino, di “una normativa urgente“.
Lo scrive Annalisa Boselli di Corriere Romagna San Marino, che tale affermazione la mette nel titolo.
Le fondazioni costituiscono quanto di più scandaloso abbia caratterizzato in questi ultimi decenni il sottobosco politico affaristico sammarinese, dopo il pactum sceleris (che va al di là di ogni possibile perversa immaginazione).
Moneyval aveva puntato l’indice fra l’altro proprio sulle fondazioni, nell’aprile del 2007, ancora ai tempi del primo governo post giugno 2006, presente, appunto, anche Alleanza Popolare in Congresso di Stato. Poi è avvenuto quel che è avvenuto nell’aprile 2008 a Strasburgo.
Nel 2012 la richiesta di una normativa urgente è presentata come una proposta destinata a raccogliere l’applauso, dopo aver ignorato – sarebbe meglio dire irriso – ogni segnalazione in merito proveniente dalla società in tutti questi cinque anni e dopo che il Paese è finito – anche a causa delle fondazioni lasciate senza alcun controllo – alla pari dell’Azerbaigian per il Moneyval e al Tobago per l’Ocse.
Leggi l’intero articolo di Annalisa Boselli, Corriere Romagna San Marino, pubblicato dopo le 17
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