“C’è a San Marino un ponte davvero pericolante, ma non si tratta di un’infrastruttura bensì di un prestito internazionale che qualcuno ha avuto la malaugurata idea di chiamare ponte”.
Con queste parole Libera attacca nuovamente il governo sul prestito ponte di 150 milioni di euro stipulato con l’americana Cargill.
Un prestito ponte che, manda a dire il partito di opposizione in una nota, è “avvolto da una fitta nebbia che collega San Marino con una società offshore del Delaware e che tra un anno dovrà essere completamente pagato per poi essere smantellato: un prestito internazionale di 150 milioni di euro a un tasso di interesse del 2,95% che dovrà essere restituito entro un anno solare e del quale, a giudicare dalle tante e costose consulenze, sembra essersene occupato mezzo mondo mentre a San Marino nulla è dato sapere”.
“Quando mai si è visto uno Stato contrarre un debito internazionale coperto da segreto? Cosa e chi si nasconde dietro la segretezza di questo contratto oltretutto siglato con una società offshore? Quali beni facenti parte del patrimonio pubblico lo Stato di San Marino ha ceduto a garanzia? Perché non si è proceduto, così come previsto da una norma approvata dal Consiglio, alla creazione di un fondo sovrano in grado di dare corpo, consistenza, dignità e credibilità allo Stato? Come verrà ricoperto questo prestito ponte tra un anno? Dove sono finiti i 150 milioni e come verranno impiegate tali risorse?” sono alcune delle domande che “tantissimi cittadini legittimamente si pongono” e alle quali Libera attende dal segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti che “risponda, chiarisca e fughi ogni dubbio”.
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