San Marino presto in Europa. Anna De Martino, Corriere Romagna

San Marino presto in Europa. Anna De Martino, Corriere Romagna

Corriere Romagna. San Marino a un passo dall’Europa.

Cambiamenti epocali

ANNA DE MARTINO – L’accordo di associazione con l’Unione europea sarà una svolta epocale non solo per il Titano ma anche per i vicini territori romagnoli e marchigiani. Una volta firmato l’accordo con Bruxelles attesi i tempi tecnici per un passaggio senza troppi scossoni tutto sarà diverso.

Tutti i cambiamenti. Cambieranno ad esempio le regole in materia di residenze agli stranieri. Oggi concesse dal Governo e commissione Esteri, l’iter per le residenze potrà seguire una norma stabilita e senza più discrezionalità. I lavoratori italiani, in quanto europei, potranno partecipare a bandi e concorsi pubblici a San Marino. Potranno inoltre aprirsi settori economici al momento monopolizzati dallo Stato in fatto di erogazione d’energia o in fatto di emittenti televisive. Nuove opportunità di finanziamento nei bandi europei potranno aprirsi per l’Aeroporto Fellini scalo internazionale grazie alla presenza di San Marino. D’altra parte la Repubblica del Titano potrà vendere i propri prodotti finanziari in Italia aprire sedi bancarie a Rimini o in qualsiasi altra città europea, fare raccolta di denaro su un bacino di 500 milioni di cittadini europei. Da ultimo, ma non certamente meno importate, la Repubblica potrà finalmente avere la possibilità concreta di riaprire il casinò superando il vetusto veto dell’Italia. Una volta in vigore, in virtù dell’accordo di associazione Ue, infatti, il Titano potrà riaprire i negoziati con gli Stati membri con i quali ha vecchi patti in materie specifiche. E sono in molti a sperare di vedere superato una volta per tutti l’accordo di buon vicinato con l’Italia, risalente al 1939, in base al quale il Titano si impegnò a non aprire mai una sua casa da gioco.

Certamente è ancora tutto in divenire e le opportunità politiche saranno sempre la guida delle contrattazioni diplomatiche, ma intanto il negoziato europeo lo si può considerare incardinato visto che le due delegazioni lo danno come perfezionato entro i primi sei mesi del 2023.

La storia. Quello dell’avvicinamento all’Europa è stato per il Governo sammarinese un lavoro in staffetta: iniziato con uno studio preliminare nel 2008 dall’allora segretario agli Esteri Antonella Mularoni, convinta europeista forte del suo impegno come giudice alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Quelli furono anni difficili per il Titano che, poco dopo gli arresti dei vertici di Cassa di Risparmio San Marino, finì ancora una volta in black list, marchiato come paradiso fiscale. Le conseguenti e crescenti tensioni con Roma iniziarono a spingere il Titano verso l’Europa, considerata una soluzione obbligata. E’ però dal 2012 al 2016, con il nuovo ministro agli Esteri, Pasquale Valentini che si avvia l’iter vero e proprio insieme agli altri piccoli Stati Andorra e Monaco. La trattativa con l’Ue è realtà e per i successivi tre anni, fino al 2019, verrà portata avanti dal ministro Nicola Renzi. Toccherà all’attuale segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari concluderlo entro l’anno. San Marino infatti potrebbe tagliare il traguardo prima degli altri microstati Ue.

L’ex Segretario. «L’associazione all’Ue porta tanti risvolti positivi per il mio Paese – ha detto l’ex ministro agli Esteri Nicola Renzi -. San Marino entrerà in un sistema di principi tutelati che aprono una nuova fase storica. E’ evidente che l’Ue punta a centrare i negoziati sulle libertà fondamentali. Ed è evidente che debbano essere riconosciute anche a San Marino la libera circolazione delle merci, la libera circolazione delle persone, la libera prestazione dei servizi, la libera circolazione dei capitali e la liberalizzazione dei pagamenti. Ovviamente il differenziale fiscale non è materia dell’accordo di associazione e le peculiarità dei piccoli Stati saranno ben tenute in considerazione».

Negli ultimi mesi si è registrata una intensificazione dell’approccio politico ai negoziati che ha «consentito di accelerare i negoziati e una maggiore sensibilità dell’Unione Europea a tenere conto delle caratteristiche e peculiarità di San Marino» dicono dagli Esteri. Accelerazione impressa anche dalla recente visita del vice presidente della Commissione europea Maroš Šefovič.

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