Anna De Martino di NQRimini San Marino: Scoperti nuovi accessi “non giustificati” alle informazioni sulla salute del paziente poi deceduto / Quale privacy sulle cartelle cliniche / Dopo il rinvio a giudizio della dottoressa troppo “curiosa” l’Iss emana un regolamento sull’uso delle password dei medici
SAN MARINO – “Per essere processati penalmente per gli accessi al sistema informatico dell’Iss, la norma prevede che vi sia la fraudolenza”. Così l’avvocato Rossano Fabbri, difensore della dottoressa, una 49enne sammarinese, rinviata a giudizio per essere entrata, ripetutamente circa un centinaio di volte, nel sistema informatico dell’Istituto sociale di sanità, a verificare le variazioni di salute del collega, affetto da una malattia molto seria, che di lì a qualche tempo l’avrebbe condotto alla morte. “La specialista ha usato la sua password, quella che l’Iss dà a tutti medici e quindi non c’è una frode e quindi un reato. Il fatto è che chiunque, ogni medico, può entrare e vedere i dati di ogni paziente che ha contatti con l’Iss”. A dimostrazione di ciò, la difesa produrrà in aula altre decine di accessi sulla posizione del medico ricoverato. Come a dire, tutti si fanno gli affari di tutti, se il sistema informatico lo permette. Dopo il caso, che ha scatenato non poche polemiche e perplessità all’interno della struttura ospedaliera, pare che l’Iss abbia emanato una regolamento che informa il medico su come usare la password e quali sono i limiti, dettati dalla privacy, alle informazioni contenute nel sistema informatico. Il caso, che ha messo in luce un problema di non poco conto, perché se non gestito con cautela, il sistema informatico dell’Iss rende visibile le condizioni di salute di ogni paziente, è nato da un esposto presentato al garante della privacy.