Paolo Guiducci di l’Avvenire: San Marino costretta
alla svolta del rigore
Mai come ora i sammarinesi si sentono deboli, investiti da una crisi economica
senza precedenti, con le banche sempre nell’occhio del ciclone e una politica
incapace di governare e molto frammentata.
(…) In particolare, risale all’epoca dell’ex ministro Giulio
Tremonti l’inasprimento dei rapporti Italia-San Marino, specie con le richieste
– sul Titano considerate dei ditkat veri e propri – sullo scambio automatico
d’informazioni in ambito finanziario. Negli ultimi tre anni rivendicano dal
governo sammarinese, la Repubblica ha rivisto diverse normative per una maggiore
e migliore collaborazione con gli Stati esteri, ha abolito le società anonime,
ha dato la possibilità di accedere ai dati dei soci nel caso di quote sociali
intestate a una fiduciaria. La collaborazione è stata avviata in particolar modo
con l’Italia, con la Guardia di Finanza, per un monitoraggio più capillare dei
traffici sospetti. Ed è proprio in quest’ottica che San Marino – un tempo isola
felice per le aziende a causa dell’iva più dolce – pretende che il suo impegno
sia riconosciuto dall’Italia, soprattutto nel difficile contesto dell’ultimo
scudo fiscale per cui ha intensamente collaborato e con un’ingente uscita di
capitali dalle sue banche.
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