San Marino. Ragazzi “museruolati a mo’ di banditi”

San Marino. Ragazzi “museruolati a mo’ di banditi”

“Confesso di non sentirmi assolutamente un bandito quando indosso la mascherina”

Andrea Menicucci, studente della Scuola Secondaria Superiore, affida ai social una pacata e lucida riflessione sull’intervento di Elena Guidi, insegnante nello stesso istituto.

“Io sono uno studente della Scuola Secondaria Superiore e, non avendo mai avuto modo di incrociare questa insegnante nel mio percorso, non posso e non voglio esprimere un giudizio in merito alla sua visione, con la quale mi trovo in disaccordo. Non ho nemmeno intenzione di esprimere un giudizio sull’operato del Governo in un momento tanto complesso e sulle nuove linee guida ISS, che hanno destato enorme scalpore.

Vorrei solamente che si comprendesse quanto la situazione sia delicata e quanto la scuola sia un ambiente ancor più delicato, in cui si cresce, si matura e ci si dota di una propria opinione, senza forzature da parte di nessuno, insegnanti, ovviamente, compresi.

È naturale che tra i circa seicento ragazzi e i molti professori che ogni giorno affollano i corridoi delle Superiori circolino pensieri contrastanti e ci si trovi esposti ad un costante e costruttivo confronto di idee. Tra ragazzi ed insegnanti c’è sempre un grande tatto nell’esprimere le proprie opinioni – tatto che al massimo potrebbe venire a meno solo quando a confrontarsi sono i ragazzi tra loro. Se ci si interfaccia con un insegnante, solitamente, si ha un cordiale scambio di opinioni ed è naturale che essi evitino di esporsi o di esprimere giudizi netti su di un tema tanto delicato. Sono altre le sedi adatte per discutere di idee che riguardano da vicino la sensibilità della persona e ritengo che la scuola non sia un luogo adatto, perchè per tutti i ragazzi con un’opinione maturata nel tempo, ce ne saranno altrettanti più influenzabili e meno sicuri della posizione che vogliono assumere, sempre che vogliano assumerne una.

Perciò, leggere proprio le parole di un’insegnante che esprime il suo parere con un incitante tono rivoluzionario, che definisce i ragazzi “museruolati a mo’ di banditi” e che termina con un decontestualizzato riferimento alla Giornata della Memoria mi lascia alquanto perplesso.

Per conto mio, confesso di non sentirmi assolutamente un bandito quando indosso la mascherina, anzi, e ribadisco il mio rispetto verso l’opinione altrui, senza volerla denigrare od usare toni provocatori come avviene nella lettera.

Infine, ci tengo a sottolineare che l’articolo 15 della citata CEDU tratta di una possibile deroga agli obblighi previsti dalla stessa Convenzione, in caso di guerra (per fortuna non il nostro caso) o di pericolo pubblico che minacci la vita di una nazione (proprio il nostro caso)”.

 

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