San Marino. Rapporti servizi segreti e strane coincidenze, Marco Podeschi

San Marino. Rapporti servizi segreti e strane coincidenze, Marco Podeschi

L’Informazione di San Marino: “Quei rapporti coi servizi segreti e alcune strane coincidenze”

Quanto emerso circa la vicenda che para di rapporti tra la presidente di Bsm e esponenti dei servizi segreti italiani e della Commissione Antimafia d’oltre confine, come emerge dal verbale del Congresso di Stato dell’8 aprile 2019, è vicenda non di poco conto, sulla quale, pur non palesandole, in molti si fanno delle domande. Lo attesta Marco Podeschi di Rf, che all’epoca era tra i membri di governo. “È da un qualche giorno – dice Podeschi – che dei cittadini mi chiedono di conoscere la mia posizione sul caso servizi segreti. Sapere perché lasciai la seduta del Congresso di Stato e se quando riportato nei verbali avvenne. Si ci fu un riferimento della Reggenza di allora, Nicola Selva e Michele Muratori. I membri del Congresso di Stato, facenti parte del Comitato per il Credito e Risparmio, riferirono del colloquio in cui erano stati messi a conoscenza di incontri avvenuti a Roma. Il contenuto era lo stesso, colloqui con il direttore Aise, generale Luciano Carta, e con non precisati parlamentari membri della Commissione parlamentare Antimafia.

Il confronto fra noi colleghi fu teso in quanto era forte la preoccupazione per la sicurezza nazionale e per potenziali ripercussioni interne ed esterne. Non è prassi che il legale rappresentante di un ente incontri il capo di una agenzia estera di intelligence che ha fra i propri compiti istituzionali: ‘Ricercare ed elaborare tutte le informazioni utili alla difesa dell’indipendenza, dell’integrità e della sicurezza della Repubblica dalle minacce provenienti dall’estero. In particolare sono di competenza dell’Aise: le attività di informazione per la sicurezza che si svolgono al di fuori del territorio nazionale, a protezione degli interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali dell’Italia l’individuazione e il contrasto al di fuori del territorio nazionale delle attività di spionaggio dirette contro l’Italia e le attività volte a danneggiare gli interessi nazionali le attività di controproliferazione di materiali strategici’. Il fatto era ancora più singolare in quanto chi aveva avuto il colloquio era cittadino italiano, residente in Italia e il riferimento del colloquio fu fatto dallo stesso. A memoria un fatto del genere non era mai avvenuto considerato il livello dei due interlocutori e del fatto che le attività istituzionali non li mettessero in relazione”.

Qualcuno – dopo – ci ha criticato di inerzia. Io penso fu un decisione equilibrata, sintesi delle varie posizioni, in una fase in cui anche all’interno del governo erano presenti dinamiche che avrebbero portato di lì a qualche mese alla fine della legislatura. Della cosa erano a conoscenza i vertici dell’allora maggioranza e penso, considerando la fluidità dei rapporti, anche esponenti dell’opposizione. Nella maggioranza si innescò la classica dinamica guelfi-ghibellini senza avere la capacità di valutarenel concreto uno degli accadimenti più gravi della scorsa legislatura. Il punto era chi era coinvolto e non cosa accadde e le ripercussioni in termini di sicurezza nazionale e sovranità.

Durante i mesi del lockdown ho avuto modo di riflettere su quel periodo e ho trovato strana la coincidenza della visita del ministro degli Esteri russo a San Marino Sergej Lavrov il 21 marzo 2019. alla visita, criticata dalll’opposizione, sarebbero dovute scaturire anche intese nel settore finanziario. Intese in cui, nonostante la buona volontà degli interlocutori russi, non si avviò nemmeno la fase negoziale, non per volontà del governo. Ci fu ritrosia della parte tecnica di settore sammarinese a avviare i negoziati, titubanza rispetto a un atto per il quale ci si aspettava in un certo qual modo un
placet italiano.

La cosa a livello geopolitico è singolare, considerando i rapporti che l’Italia ha con la Russia, confermati anche in epoca di Coronavirus. I primi giorni di aprile 2019 avviene la rivelazione di contatti diretti avuti con il massimo esponente dell’agenzia di intelligence italiana che segue gli interessi italiani all’estero a poca distanza dalla visita del ministro degli esteri russo.

Nel tempo si capirà se sono state solo coincidenze o scelte – volute – che non hanno giovato al Paese… e per Paese mi riferisco a quello di cui sono cittadino, la Repubblica di San Marino”, conclude Marco
Podeschi.

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