La Relazione della Commissione d’Inchiesta su Banca CIS ha il merito di far luce su alcuni dei passaggi più oscuri e controversi degli ultimi quindici anni, mettendo finalmente nero su bianco intrecci deleteri fra politica, organismi di controllo, finanza e Magistratura che hanno permesso ad un gruppo di potere di agire indisturbato nei suoi affari fino ai nostri giorni.
Negli ultimi dieci anni, tutti quelli che hanno denunciato le scelleratezze del Gruppo Grandoni sono stati umiliati, attaccati, schiacciati: chi protestava pubblicamente – come molti esponenti di RETE – veniva additato (persino da Fabio Berardi!) come “nemico del Paese”, chi segnalava al Tribunale nella migliore delle ipotesi vedeva le proprie denunce impolverarsi fino alla prescrizione, nella peggiore (come alcuni ispettori di Vigilanza di BCSM e membri del nostro Movimento) veniva perseguito a sua volta con accuse false e tendenziose, ma sufficienti a rovinare una carriera professionale e anni di vita.
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