Il movimento Rete, Luca Lazzari (indipendente) e Federico Pedini Amati (indipendente) criticano il governo per il metodo adottato nella nomina del comandante pro tempore del Corpo della Gendarmeria. L’opposizione aveva chiesto che “ogni atto relativo alla nomina, rafferma, promozione degli appartenenti al corpo della gendarmeria [fosse] di esclusiva pertinenza del Consiglio Grande e Generale”. Il governo invece ha affidato l’incarico al maresciallo Werter Selva ‘nelle segretezza delle sue riunioni’.
Apprendiamo dalla stampa che il governo ha nominato Werter Selva comandante pro-tempore del corpo della gendarmeria al posto del dimissionario Gentili. Ci congratuliamo con Selva, ma crediamo che ancora una volta il metodo sia sbagliato e non conduca a nulla di buono. (…)
Il governo con il solito blitz, che contraddice anche il suo ordine del giorno approvato in Consiglio (dove si impegnava “a riferire in un comma specifico nella prossima sessione del Consiglio Grande e Generale anche al fine di addivenire, nel più breve tempo possibile, alla nomina del nuovo Comandante della Gendarmeria”), scavalca il dibattito e la condivisione delle scelte indicando nella segretezza delle sue riunioni il nuovo comandante.
In base a che considerazioni? Confessionali o operative?
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Movimento RETE
Cons. Indip. Luca Lazzari