San Marino. Rete nella polemica Upr-Gatti e alla magistratura: vi preghiamo di non mollare e andare fino in fondo

San Marino. Rete nella polemica Upr-Gatti e alla magistratura: vi preghiamo di non mollare e andare fino in fondo

Rete interviene sul “Conto Mazzini” a seguito della risposta di Upr alle dichiarazioni di Marco Gatti e ribadisce, cosa sostenuta anche in Consiglio, che ‘chi è tenuto a chiarire di fronte alla magistratura la sua posizione in
merito a fatti gravi come il reato di corruzione, debba dimettersi per
tutelare il buon nome delle istituzioni stesse’.

Poi, quando saranno a posto con la giustizia, il loro ritorno in Aula sarà il benvenuto!

Altrimenti si rischia che un cittadino comune pensi che a volte l’iper-garantismo non serva ad altro che a “far finta di esser morti per non essere ammazzati”, come a dire che io non mi accanisco su di te augurandomi che un domani, se dovesse capitare a me, anche tu avrai un occhio di riguardo.
Non è esattamente quello che ci aspetteremmo da chi ha doveri di governo del paese!
Perché magari -potrebbe sempre pensare il cittadino comune- se uno viene abbandonato a sé parla, e tira in ballo altri… cosa che in parte ha già fatto intendere Lucio Amati, quando fa intendere candidamente che tutta la vicenda non è altro che un -citiamo- “attacco politico all’UPR, se no non mi spiego il motivo per cui negli ultimi vent’anni siano stati trovati solo due colpevoli, me e l’UPR”.
Non potrebbe suonare come un: “se si procede iniziamo a fare anche i nomi degli altri”? E siccome a noi interessa eccome che si facciano i nomi anche degli altri, ci auguriamo che si vada fino in fondo con queste indagini, e che con un effetto domino chi sa finalmente inizi a parlare.
Cosa che in parte fa già oggi la stessa UPR, con una replica a Marco Gatti dai toni infuocati, riassumibile in “Gatti se ne stia zitto perché dovrebbe sapere”. Ma sapere cosa? E se Gatti sa perché dovrebbe starsene zitto? E se i consiglieri UPR sanno ciò che dovrebbe sapere Gatti, perché non parlano loro, invece di lasciar intendere?
Non sapevamo che l’ex tesoriere della DC Ernesto Benedettini fosse anch’esso emerso nel corso delle indagini. Considerata anche la coincidenza delle date dell’attività del “Conto Mazzini” con le elezioni del 2006, crediamo di avere informazioni utili che sarà nostra premura depositare in tribunale nei prossimi giorni, cosa che anche altri consiglieri e cittadini, se hanno informazioni, dovrebbero fare.

Leggi il comunicato Movimento R.E.T.E.

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