San Marino. Rete: ‘no al Termovalorizzatore, si a riduzione sprechi e differenziata’

San Marino. Rete: ‘no al Termovalorizzatore, si a riduzione sprechi e differenziata’

RETE: no al Termovalorizzatore, si a riduzione sprechi e
differenziata,

 

In periodo di crisi l’ipotesi di assunzione per una
quindicina di dipendenti in due anni non può che fare piacere.

Noi crediamo però, lo abbiamo più volte ribadito ma in
questa direzione il governo non ci sente, che la politica non debba solo
sostenere ditte che assumono genericamente, ma deve dare una indicazione dei
settori strategici su cui puntare per il rilancio dell’economia sammarinese sostenibile
nel tempo, altrimenti anche la produzione di mine antiuomo crea un indotto… ma
è quello che vogliamo?

Secondo noi non è uno di questi settori “desiderabili” la
progettazione e produzione – con possibilità che avvenga anche in territorio –
di inceneritori (chiamali come vuoi, termovalorizzatori o centrali a biomasse,
poco cambia).

E’ stato presentato un progetto trionfalistico di garanzia
di indipendenza energetica per San Marino grazie a termovalorizzatori e
centrali a biomasse. Ma che impatto ambientale avrebbe? Dove nascerebbe
l’inceneritore made in San Marino? Chi lo vuole? Chi ci guadagna? Quanta
energia realmente produrrebbe e quali quantitativi di rifiuti, acqua ed energia
in entrata sarebbero necessari per alimentare l’impianto?

Davvero crediamo che produrre energia attraverso l’incenerimento, di rifiuti speciali o biomasse che sia, non abbia
risvolti negativi sulla nostra salute? A San Marino già ora l’incidenza di
malattie tumorali o legate a inquinamento atmosferico allarma, anche perché
dove sono i controlli? Chi li fa? Su commissione di chi?. 

Proprio in questi giorni è stato reso noto da Nomisma
Energia (che è tutto meno che un ente ambientalista) una ricerca secondo la
quale l’inquinamento prodotto dalle centrali a biomassa è tale da richiedere,
nell’immediato futuro, una tassazione massiccia al fine di inibirne l’utilizzo.

Al momento la proliferazione delle centrali a biomassa è
dettata non da motivi ambientali quanto dalla rincorsa alle facilitazioni che
vengono riconosciute dagli Stati alle stesse, per aggirare l’impegno a produrre
il 20% di energia da fonti rinnovabili. È un business che aggira un problema
che rimane!

Le centrali a biomassa altro non sono che strutture in cui
bruciare cippato, legname, scarti zootecnici per produrre energia. Possono
essere più o meno efficienti (integrate da impianti di cogenerazione per il
recupero termico, attente alle emissioni prodotte ecc.) e certamente sono più
efficienti di un utilizzo massiccio di riscaldamento tramite camini e stufe
domestici.

Siamo certi che quelle prodotte dalla Leon siano delle più
efficienti.

Ma pensateci: se vi si rompe un vetro in inverno, e quindi i
vostri consumi per il riscaldamento aumentano proporzionalmente, cambiate il
vetro rotto oppure comprate una caldaia più grande?

Noi ribadiamo che la priorità per San Marino non è trovare
escamotage rischiosi per produrre più energia, ma ridurre sensibilmente i
consumi per ridurre le spese e aumentare l’efficienza.

Sussidi alle ristrutturazioni energetiche, sussidi mirati
per installazioni domestiche di pannelli solari, riduzione drastica degli
sprechi (che secondo alcuni studi si aggirano attorno al 60% per le abitazioni;
cioè su 100 euro spesi per riscaldare la nostra casa, 60 sono spreco, 40 l’uso
reale che ci serve per riscaldarci). E per quanto riguarda il trattamento dei
rifiuti la differenziazione spinta è l’unica strada percorribile: da un punto
di vista sia ambientale, sia incentivante l’impresa (svolgiamo ricerca sul
trattamento spinto dei rifiuti piuttosto che sul loro incenerimento), sia
occupazionale (si stima che la riduzione spinta dei consumi e dei rifiuti
indifferenziati crei molti più posti di lavoro dell’incenerimento, del cemento
o di altri vani tentativi di rilancio dell’economia).

Chiediamo ai cittadini di mobilitarsi: la vorreste una
discarica, un inceneritore, una centrale a biomassa sotto casa vostra? Perché a
San Marino, ovunque venisse fatta, sarebbe proprio sotto casa vostra.

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