San Marino. Riconoscimento dello Stato Palestinese: consegnata al Segretario di Stato la petizione con 666 firme

San Marino. Riconoscimento dello Stato Palestinese: consegnata al Segretario di Stato la petizione con 666 firme

“Nella giornata di ieri, lunedì 11 marzo 2024, è stata consegnata brevi manu presso la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri la raccolta firme per il riconoscimento dello Stato Palestinese”.

Ad annunciarlo è il comitato promotore della raccolta firme, che aveva preso avvio  lo scorso 20 dicembre. La petizione ha visto la partecipazione di un gran numero di nostre concittadine e concittadini: 666 le firme raccolte.

Gli organizzatori vogliono “ringraziare tutte/i coloro che hanno firmato perché hanno dimostrato come la società civile, ancora una volta, sia molto sensibile verso i popoli in difficoltà, nella salvaguardia dei diritti umani e dell’importanza fondamentale nei confronti dell’autodeterminazione dei popoli.

La raccolta firme, partita il 20 dicembre scorso, chiedeva il cessate il fuoco immediato e permanente di tutte le parti coinvolte e il rilascio di tutti gli ostaggi a Gaza e dei palestinesi arbitrariamente detenuti nelle prigioni israeliane; il riconoscimento della Palestina quale Stato membro dell’ONU; dare seguito alle Risoluzioni dell’ONU in cui si fissano i confini dei due Stati; la condanna alla “politica delle colonie” portata avanti dal governo sionista israeliano; il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza e l’invio di una forza di pace sotto l’egida dell’ONU in Palestina e la garanzia della creazione e del rispetto dei due Stati”.

Aggiungono gli organizzatori: “Da quel 20 dicembre è cambiato drammaticamente un elemento: il numero di vittime civili ha superato le 30.000 persone. Dalle stime emerge che i bambini uccisi a Gaza sono oltre le 12.400 unità. Le condizioni di vita dei palestinesi a Gaza sono oltre l’emergenza umanitaria. Il blocco degli aiuti umanitari sta portando alla morte per fame e disidratazione già molti minori, le condizioni igieniche per tutti, in particolare per le donne, sono disastrose. Gli ospedali ancora agibili non hanno più farmaci e anestetici, costringendo il personale ad operare non solo in situazioni limite, ma anche ad amputare senza anestesia. Per non parlare di Rafah, a rischio bombardamento. Una città che è diventata un campo profughi, sotto la minaccia delle bombe israeliane. Tutto questo è violazione del diritto internazionale umanitario”.

Ancora gli organizzatori: “Tutto questo assume una dimensione estremamente sensibile per noi sammarinesi, considerando che il numero delle vittime civili ha quasi raggiunto il numero della popolazione sammarinese e che Rafah, con un’estensione pari a quella del Castello di Serravalle, in questo momento accoglie oltre il milione di rifugiati. Questi numeri ci fanno sentire ancora una volta più vicini a ciò che sta accadendo a Gaza, senza dimenticare gli attacchi israeliani – perpetrati da esercito e coloni- negli altri territori Palestinesi.

Ora l’onere è nelle mani del Segretario agli Esteri e del Congresso di Stato. Confidiamo nell’attenzione del nostro Stato e delle Istituzioni tutte verso l’autodeterminazione dei popoli, la difesa dei diritti umani, e la sempre sostenuta posizione dei “due popoli, due Stati” e, non da ultimo, l’attenzione delle Istituzioni verso la mobilitazione di centinaia di concittadine e concittadini.

Noi, come gruppo di cittadine e cittadini, dopo l’organizzazione dell’evento del 27 gennaio scorso e la raccolta fondi fatta durante la serata, abbiamo donato ad EducAid la somma di Euro 1,800, perché siamo convinti che sia necessario sostenere quelle realtà che riescono ancora, in mezzo a tante difficoltà, a lavorare e portare sostegno alla popolazione Gazawi”.

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