La tensione, in Commissione Finanze, si tagliava con un coltello tant’è che il voto sulla riforma fiscale è stato rinviato a lunedì prossimo, per cercare di conciliare le posizioni tra Patto-Psd e Su, Upr e Psrs.
Ne parla Sergio Barducci di SmTv San Marino.
Clima teso e voci concitate, fin dalle prime battute; quando
il documento è stato presentato il dibattito si è subito acceso. C’è
chi ha parlato di stagione degli inciuci, come Federico Pedini Amati e
chi di prove di coalizione futura, come Pier Marino Mularoni, e chi
ancora, come Ivan Foschi, di un PSD che porta soccorso al potere.
Momenti di tensione che si accentuano quando viene presentato un ordine
del giorno alternativo, firmato dal UPR, Sinistra Unita e Socialisti
Riformisti. Un documento che impegna su una serie di punti specifici,
primo fra tutti il passaggio al regime IVA dal primo gennaio. A gettare
acqua sul fuoco il Segretario della DC, Marco Gatti, che propone una
soluzione di mediazione: il rinvio del voto alla prossima convocazione
per consentire un confronto allargato e la ricerca di un’ampia
condivisione.
Proposta accettata, si voterà lunedì pomeriggio dopo il
faccia a faccia fra tutti i partiti. Nessuna intenzione di precostituire
la prossima coalizione elettorale, replica il Patto.
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