La Csu, il cui l’Attivo Unitario dei delegati sindacali si è riunito oggi al Teatro Concordia, torna sulla riforma tributaria.
Mentre nei documenti iniziali del Governo l’aumento del prelievo fiscale
sui lavoratori arrivava addirittura a circa 300 euro al mese su un
reddito medio, nel testo portato in prima lettura in settembre, su cui
il confronto deve comunque continuare prima della seconda lettura, tale
aumento è stato notevolmente ridotto: ad esempio per un lavoratore senza
familiari a carico con un reddito di 25.000 euro, l’incremento annuale è
di 270 euro.
Su questo piano, è invece inaccettabile che venga
stravolto il principio della progressività dell’imposizione; infatti,
per i redditi da 80.000 euro in poi, la pressione fiscale viene
addirittura diminuita (ad esempio un reddito di 80.000 pagherebbe
1.240,40 euro in meno rispetto ad ora..). Questo è uno dei contenuti che
la CSU chiede con forza di modificare nel proseguo del confronto,
ripristinando pienamente il principio della progressività delle
aliquote, che è alla base di qualunque sistema fiscale equo ed avanzato.
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