Ieri il tenente colonnello della Guardia di Finanza di Rimini, Gianfranco Lucignano, ha fatto un intervento a tutto tondo nel convegno “Infiltrazioni criminali e lealta’ fiscale
nel nostro territorio: il rischio di riciclaggio”, organizzato dalla Banca
Popolare Valconca.
In particolare – come riferisce l’Agenzia Dire -, si è soffermato su San Marino, per ricostruire succintamente il suo rapporto con detta realtà. Un rapporto iniziato nel 2005, quando Lucignano arriva a Rimini senza sapere
cosa sia il Titano, “uno Stato autonomo e indipendente che sulla movimentazione
del capitale e sul trasferimento di valori e’ equiparato a un Comune del
riminese”.
E’ assicurata, dunque, la “continuita’ territoriale”. E infatti
durante uno dei primi controlli effettuati sulla consolare a fine 2005, gli
uomini di Lucignano trovano 150 mila euro e, da norma, ne sequestrano il
40%.
Poi pero’ arriva una lettera dell’allora governatore della Banca
d’Italia, Antonio Fazio, che intima di restituire il maltolto in nome
dell’unione doganale. Ai tempi, ricorda il colonnello, “c’era l’asse di potere
basato sulle due F, Fazio e Mario Fantini”, alto dirigente della Cassa di
risparmio di San Marino. “Tutto cambia con Mario Draghi” che va a tutelare cio’
che e’ comunitario da cio’ che non lo e’. “San Marino e’ un Paese
extracomunitario, equiparato a Cayman, Maldive e Svizzera”.
Leggi il resoconto
dell’Agenzia Dire Torre 1