San Marino. Rinnovi contrattuali: la posizione di Alessio Muccioli

San Marino. Rinnovi contrattuali: la posizione di Alessio Muccioli

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Alessio Muccioli, ex segretario della Federazione Pubblico Impiego ora iscritto alla CSdL, in merito alla questione dei rinnovi contrattuali.

E’ di qualche settimana fa il mio intervento nel quale mi dichiaravo stupito del fatto che il sindacato del Segretario Generale Enzo Merlini, avesse organizzato una serata con la presentazione del testo “Lavorare Meno, lavorare meglio”, di Fausto Durante.
Ero stupito da tutto ciò poiché so bene quanto a Merlini certe proposte non piacciano granchè, chi scrive infatti, è finito nelle liste di proscrizione (avendo preferito le dimissioni alle continue provocazioni a cui ero sottoposto) del nuovo segretario per cercare di introdurre forme di miglioramento della vita dei lavoratori mentre Merlini era intento a lottare per introdurre più flessibilità.
Ebbene, il mio stupore è durato poco, perché, a dispetto della serata pubblica, ad oggi nelle piattaforme rivendicative per i rinnovi dei contratti di lavoro non v è traccia delle proposte contenute nel libro di Durante riguardo al lavorare meno e meglio, anzi.
Mi chiedo allora perché sia stata organizzata tale iniziativa, quando è noto che le proposte di Durante non trovino il consenso del Merlini.
Agendo in questa maniera la CsdL si prende gioco dei propri iscritti, e del mondo del lavoro tutto, facendo credere di fare ciò che non fa, di perseguire diritti per i quali, invece, non ha alcuna voglia di lottare.
Una classe dirigente che non è fedele a quanto afferma nelle occasioni pubbliche diventa autoreferenziale, si estranea dal mondo che dovrebbe rappresentare, sfoggiando una pericolosa presunzione di verità ultima, mentre è dall’ascolto dei lavoratori che dovrebbe mutuare le proprie verità
Eppure, mai come ora, a fronte di un mondo che relega i lavoratori ultimi tra gli ultimi, che chiede più flessibilità, meno diritti, che non riconosce nemmeno la perdita di potere d’acquisto dei salari, mai come ora avremmo bisogno di creare scenari alternativi e nuove soluzioni, di rilanciare una grande stagione di rivendicazione dei diritti, di un lavoro che sia un momento di completamento della persona, non di avvilimento di essa.
Le istituzioni come il Sindacato si qualificano per come rispondono alle crisi, alle situazioni difficili, ecco penso che inseguire flessibilità e mercato non sia propriamente una azione sindacale meritoria.

Cosa c è che non va nella CsdL? Perchè mente sapendo di mentire ai propri stessi iscritti? Ci sono tante risposte, innanzitutto andrebbe ristabilito il dialogo e la democrazia interna, fare sindacato significa rappresentare, per rappresentare dobbiamo prima ascoltare; chi dirige la CsdL oggi ascolta poco o nulla e non ha nessuna intenzione di rivedere ciò in cui crede.
A proposito, non ho ancora avuto risposta alle mie accuse di qualche tempo fa dove informavo i lettori che mi è stato impedito di comunicare con gli iscritti che dovevano eleggere i propri delegati al Congresso dello scorso autunno.
Non mi è stata data risposta alcuna per due ragioni principali:
1. La CsdL ha torto , infatti le mie richieste sono documentate 2. Non vogliono che se ne parli, aspettano che passi la tempesta, insomma, come se non dovessero render conto a nessuno, non a me, non ai loro iscritti, non al mondo del lavoro.
E’ una vecchia tattica che spera nella distrazione del pubblico, poiché tutto passa e si dimentica. Ha sempre funzionato, sta funzionando anche questa volta.
Rimane il fatto, gravissimo,che così facendo la CsdL sta prendendo per il naso tutti i lavoratori che contribuiscono economicamente alla vita del sindacato e agli stipendi dei dirigenti, rimane il fatto che agendo in questo modo stanno distruggendo quella organizzazione, e di Sindacato, in questi tempi, ce n’è e ce ne sarà ancor più bisogno.

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