San Marino senza vaccino, Segreteria Sanità responsabile”, Rf

San Marino senza vaccino, Segreteria Sanità responsabile”, Rf

Rf: “Si continua a soffrire per l’assenza del vaccino. Segreteria Sanità è responsabile”

Repubblica futura fa il punto dopo i giorni di Consiglio della settimana appena trascorsa. Consiglio che riprenderà domani. In particolare l’attenzione è focalizzata sul tema della campagna vaccinale che a San Marino non è ancora partita.

“È stato questo il tema dominante delle giornate di Consiglio – rileva il consigliere Fernando Bindi –. Risulta evidente nel Paese la mancanza di efficienza, di serietà, di programmazione su questa emergenza, e anche la giornata di oggi si conclude con l’assenza di vaccini, nonostante il battage pubblicitario da diversi mesi viene fatto sul tema. Molte chiacchiere e nessun fatto. È emerso in maniera preoccupante nella sessione consiliare”.

Lo specifica ulteriormente Miriam Farinelli: “Il 27 dicembre c’è stata una accelerazione incredibile, il vaccino della Pfizer è stato messo in commercio e autorizzato. Tutti i Paesi hanno cominciato a vaccinare cominciando dalle persone maggiormente esposte, prima di tutti gli operatori socio-sanitari. E a San Marino cosa succede? Il vaccino non arriva. Siamo stati trastullati con tutte le dichiarazioni della segreteria di Stato sul fatto che il vaccino sarebbe arrivato, sarebbe cominciata la campagna… Ebbene, abbiamo una campagna vaccinale definita solo da qualche giorno, chiacchiere ne abbiamo sentite tante e il vaccino non è arrivato. Solo l’11 gennaio è stato firmato un Memorandum che definisce le quote che devono essere date a san marino, ma non quando, quante e tutto ancora in discussione. A San Marino si continua ad ammalarsi di Covid, si continua a stare male, a far soffrire famiglie e persone per l’assenza del vaccino. Dobbiamo essere vaccinati. La responsabilità è della segreteria di Stato alla Sanità che doveva preoccuparsi affinché il vaccino fosse fornito ai cittadini di questo Paese”.

Le fa eco Sara Conti: “Quello che contestiamo fortemente al Segretario alla Sanità è di avere scelto un unico canale per l’approvvigionamento dei vaccini”. Quindi il raffronto con gli altri piccoli stati: “Andorra e Monaco sono già partiti con le vaccinazioni, perché i loro ministri sono stati più lungimiranti del nostro. Il governo andorrano ha aperto più canali di approvvigionamento, sia con la Spagna che direttamente con la Pfizer ed è entrato nel progetto Covax del Oms. La scelta unilaterale che il Segretario alla Sanità ha fatto di rivolgersi esclusivamente

all’Italia ci sta penalizzando e ci penalizzerà fortemente. Inoltre leggendo l’accordo firmato l’11 gennaio si vede che c’è una limitazione massima di fornitura, ma non c’è una soglia minima di dosi da fornire. Anche quando arriveranno le prime dosi, perciò, arriveranno con il contagocce, rischiando i vanificare campagna vaccinale stessa”. Di qui l’ordine del giorno che era stato presentato da Rf, bocciato dalla maggioranza, che proponeva di impegnare il governo di cercare altri canali di approvvi-ionamento.

“Quello su cui vogliamo porre l’attenzione – aggiunge Katia Savoretti – è che San Marino è l’ultimo paese in Europa, l’ultimo tra i piccoli Stati dove è cominciata da qualche settimana, per l’avvio della campagna di vaccinazione. Proprio la scelta del governo di intraprendere l’unica strada dell’approvvigionamento dall’Italia, è preoccupante e non ha portato a soluzioni positive. Così, mentre vediamo che in Italia i sanitari sono stati già sottoposti a vaccino, da noi chi lavora nelle strutture ancora non solo non è stato vaccinato, ma neppure sa quando inizierà”.

“Siamo stupiti – rileva Nicola Renzi – che la maggioranza di fronte a questo continui a fare finta di nulla e preferisca voltarsi dall’altra parte.

 

“Caso titoli: maggioranza ha basato la sua ascesa su grandissima campagna diffamatoria”

“Per tre anni, forse anche di più, nella passata legislatura non c’era giorno che non si parlasse del caso titoli. Non c’era giorno che qualche consigliere della allora opposizione si alzasse a urlare che c’era una grande trama di collusione, che tutti i politici di quella coalizione, Adesso.sm, erano tutti collusi con precisi individuati poteri forti, che si trovavano dentro e fuori la repubblica, motivo per cui questa campagna diffamatoria vera e propria è arrivata al suo esito. Cioè è arrivata a fare cadere il governo. E la maggioranza attuale ha basato la sua possibilità di andare al governo su questa grandissima campagna diffamatoria. Oggi sono giunti gli esiti dell’indagine”.

Così Nicola Renzi, che prosegue: “Anche su questo vi ricordate quante cose abbiamo sentito? Che la maggioranza di allora tramava, che si voleva mettere il bastone tra le ruote alle inda- gini, che si voleva incidere sul tribunale… Beh, abbiamo visto chi ha inciso sul tribunale. In un solo anno di legislatura sono stati cacciati nove magistrati dalla Repubblica di San Marino. Dunque è questa maggioranza attuale che vuole incidere sul tribunale. Noi eravamo tran- quilli allora delle indagini e anzi non passava giorno che non chiedessimo che quelle indagini potessero andare avanti spedite, e tutti possono testimoniare che mai e poi mai e poi mai è stato da noi pensato di fare pressione su chi quelle indagini le doveva svolgere”. Frecciata a chi oggi storce il naso sull’esito delle indagini.

“Crediamo sia davvero a corrente alternata l’atteggiamento di chi nella passata legislatura aveva definito il Commissario Morsiani come l’eroe dei due mondi, e in questa legislatura, vista la chiusura delle indagini che ha fatto, oggi si prende tantissime critiche dagli stessi che prima lo osannavano. Allora, forse è ora di fare una cosa, scindere definitivamente la politica dalla magistratura e far fare il proprio lavoro al tribunale”.

Poi aggiunge. “Vista la conclusione di queste indagini, credo strida ancora di più l’ordine del giorno indecoroso che, dopo le conclusioni della commissione di inchiesta, le sole forze di maggioranza hanno voluto adottare censurando la politica del governo precedente e tutti i parlamentari di maggioranza della legislatura precedente. Noi crediamo che questa lettura sia completamente distorta e non corrisponda al vero. Una lettura strumentale, tutta politica fatta da chi ha, o aveva, semplicemente la forza dei numeri e non rispetta la verità. Né la verità di una indagine politica, la commissione di inchiesta, né la verità di un’indagine fatta dalla magistratura”. Quindi condivide la necessità sollevata da Libera di un dibattito sull’archiviazione.

“Opportuno che il Consiglio ne parli. Troppo questa indagine ha influito sulla vita generale del paese perché oggi si possa fare finta di niente. Ma riteniamo che se ne debba parlare quando si avranno le carte nelle mani e crediamo che sia un diritto del Consiglio, quando sarà possibile, avere queste carte”.

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