Quel giorno sul Titano tornò la libertà
1923-1943: il ventennio fascista che fece deviare la Repubblica dal suo secolare cammino di indipendenza
DAVIDE PEZZI (a cura di)- Oggi, 28 luglio, è un giorno importante per San Marino: si festeggia la caduta del Fascismo. “Dal 1923 al 1943 rimane al potere un governo che sarebbe forse errato definire governo fascista in senso stretto ma che meglio può essere denominato governo di fascisti, in quanto, a differenza di ciò che si verificò in Italia, a San Marino il fascismo non si inserì nella costituzione e nella legislazione, che non subirono modificazioni sostanziali”, così scrive Federico Bigi in Pagine sammarinesi. (…)
Il 10 agosto, il Comitato cancella tutti i provvedimenti presi dal governo sammarinese tra il primo aprile 1923 e il 27 luglio 1943; ne destituisce i vecchi componenti; nomina un Sindacato straordinario “che indaghi sulle responsabilità politiche e amministrative di tutti gli esponenti del governo e del partito fascista ed applichi le eventuali sanzioni a norma di legge”; e invita la Repubblica a girare pagina. Il 5 settembre vengono convocati i Comizi elettorali a lista unica per i sessanta componenti del Consiglio Grande e Generale che, nella prima seduta del 16 settembre ascoltano il discorso dell’anziano leader socialista Gino Giacomini che il fascismo aveva mandato esule a Roma: “Noi non abbiamo né vendette da compiere né collere da sfogare. Esse sarebbero una meschinità e una degradazione indegna di noi e della nostra Terra”. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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