San Marino.Si scrive stalking , si legge Boccaccio

San Marino.Si scrive stalking , si legge Boccaccio

Anna De Martino di Nuovo Quotidiano di Rimini cronaca San Marino: Foto intime rese pubbliche, biancheria maschile “esposta” e minacce ai genitori / Se l’amore è persecuzione / Condannata a 8 mesi e 5mila euro di multa l’ex moglie 53enne che per mesi ha reso impossibile la vita ad un 39enne sammarinese

Per stalking, nei confronti dell’ex marito, una 53enne di origine francese, Joelle Romanetto, ex consorte di un sammarinese di 13 anni più giovane, è stata condannata ieri mattina in primo grado, dal giudice, Alberto Buriani, del Tribunale unico di San Marino, a 8 mesi di prigionia senza i benefici di legge, e al pagamento di 5.000 euro di multa. La donna è stata riconosciuta colpevole di almeno 14 episodi persecutori nei confronti del giovane ex marito: minacce, telefonate nel cuore della notte, anche a casa degli ex suoceri, o chiamate insistenti al cellulare, fino ad 11 in poche ore, scenate di gelosia in palestra, ma anche sul posto di lavoro, pedinamenti e atti intimidatori. In aula, l’ex marito 39enne, durante la scorsa udienza, ha raccontato in maniera dettagliata anche degli sbeffeggi subiti con violenza, coinvolgendo persone estranee alla vicenda matrimoniale. Gli episodi più inquietanti: la divulgazione di fotografie osé, e biancheria intima maschile imbrattata e appesa ad un palo in strada, articoli di giornale e denunce in gendarmeria di maltrattamenti che la donna giurava di aver subito più o meno realisticamente. Una volta la donna si era spinta fino al punto di chiamare un giornale locale, e raccontare al cronista un caso di violenza sessuale su minore. Il giorno dopo si era recata nel bar che sapeva frequentato dall’ex, e esplicitamente aveva fatto credere che il protagonista della vicenda, mostrando il giornale, fosse proprio il giovane ex compagno. Non solo, la 53enne aveva anche creato una sorta di manifesto scandaloso, formato da mutande da uomo, sporche con delle foto dell’ex marito, incollate ad un palo della luce nella pubblica strada. In aula, il 39enne, rappresentato dall’avvocato Maria Antonietta Pari, ha confermato tutti gli episodi denunciati a cominciare dalle martellanti telefonate. E nel procedimento penale, ha anche chiesto il risarcimento del danno, essendosi costituito parte civile.

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