Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Un colpo sul freno. La transazione che doveva essere perfezionata entro metà febbraio, prima è saltata per la neve ed ora potrebbe accadere di nuovo ma per una scelta / Smib, la trattativa rischia di arenarsi / Non c’è accordo fra la Bsm e i soci di minoranza della San Marino International bank
SAN MARINO. Rischia di arenarsi la trattativa per l’acquisto della Smib da parte di Banca di San Marino: la transazione che doveva essere perfezionata entro metà febbraio, la cui firma è stata però prima rinviata per la neve, ora è in forse per il mancato accordo tra la Bsm e i soci di minoranza della San Marino International Bank.
Questa è detenuta al 60% (59,92%) dal patron di Europa 7, Francescantonio Di Stefano, ma anche dall’imprenditrice teramana Cinzia Ciampani (20% delle quote), dalla Ifim dei napoletani Bacci (10%) e soprattutto dalla finanziaria sammarinese Smi che, fino a poco tempo fa, figurava come proprietaria al 90% (a schermatura dei reali azionisti) e che ora risulta azionista al 10,079%.
Sarebbero loro a sollevare questioni sul contratto: in soldoni, Banca di San Marino vorrebbe essere manlevata da qualsiasi problema che riguarda gli aspetti giuridici legati alla vecchia gestione. Ma, su questo, i soci di minoranza pongono delle condizioni e dal punto di vista economico, vorrebbero far affidamento sul sostegno di Banca San Marino. Tradotto: soldi.
Per Bsm, Smib ad oggi vale zero e tanto la voleva pagare: il progetto era quello di farne una “bad bank” per convogliarvi i crediti anomali. Ma per quanto la banca di Vincenzo Tagliaferro si sia mostrata interessata alla Smib, la dirigenza – secondo fonti ufficiose – sarebbe pronta anche a fare un passo indietro e, di fronte alle condizioni poste dagli ex soci, rinuncerebbe alla trattativa. (…)
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