San Marino, spaccio non è un episodio isolato

San Marino, spaccio non è un episodio isolato

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Spaccio a San Marino: non è un episodio isolato 

Un tempo erano soggetti dal Titano che uscivano dal confine per approvviginarsi oggi, in diversi casi, riscontrato l’inverso

Antonio Fabbri

La vicenda del sammarinese finito in carcere giovedì dopo il mandato di arresto seguito alla condanna definitiva a tre anni e due mesi pronunciata in mattinata, riguarda, come noto, una vicenda di detenzione ai fini di spaccio, di marijuana per un quantitiativo di 53 grammi in parte suddivisa in dosi predisposte per lo spaccio che, nel caso specifico risalente al 2014, vide come acquirenti dei minori. Il caso, tuttavia, non è isolato. Cominciano ed essere sempre più frequenti, anche nelle cronache giudiziarie, le vicende in cui l’approvvigionamento di sostanze stupefacenti avviene direttamente a San Marino. Se un tempo, infatti, sul Titano si parlava di detenzione a scopo di utilizzo, pure punita dal codice sammarinese che sanziona anche la sola introduzione di stupefacenti in territorio anche se in modica quantità e per uso personale, adesso sempre più spesso si parla di detenzione a fini di spaccio. In passato erano soggetti sammarinesi che si recavano in riviera ad acquistare lo stupefacente. Addirittura, adesso, sono soggetti italiani che salgono sul Titano per approvvigionarsi. Circostanza che si riscontra anche in un processo in programma per il prossimo 28 febbraio davanti al giudice Roberto Battaglino.

Il caso riguarda due giovani, un 31enne di Saludecio e un 32enne di origini dominicane residente a Misano Adriatico. Ebbene, i due sono accusati in concorso tra loro di avere acquistato e detenuto in territorio sammarinese 11,18 grammi di cocaina.

I due, dunque, secondo quanto risulta dagli atti e nel capo di imputazione formulato dall’accusa, avevano anche acquistato la droga in Repubblica da un soggetto sammarinese. Inoltre, nella notte tra
il 13 e 14 febbraio di un anno fa, individuati dalla Polizia civile avevano anche tentato di sottrarsi ai controlli, gettando in un campo la sostanza stupefacente. Sostanza poi recuperata. Per i due fermati è quindi scattata l’indagine e, di seguito, il rinvio a giudizio con l’ulteriore accusa, per uno dei due, di guida senza assicurazione e senza patente.

Al di là del fatto in sé, che dovrà essere valutato dal giudice sotto il profilo processuale, resta la considerazione di come il fenomeno dello spaccio non sia più relegato solo oltre confine o nel “divertimentificio” della riviera, ma se da fuori c’è chi si muove per venirsi a rifonrnire in Repubblica, ci sono evidentemente dei punti di riferimento anche qua dai quali trovare la “roba”.

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