San Marino. Stiven Ciacci: intervista a Simone Celli, La Serenissima

San Marino. Stiven Ciacci: intervista a  Simone Celli, La Serenissima

Stiven Ciacci – La Serenissima: Il consigliere indipendente parla dopo le dimissioni dai Socialisti: “Aiuterò a costruire una nuova forza politica che garantisca l’unità della sinistra” / Simone Celli: “Il rinnovamento vale anche per me” / “Alcune persone hanno usato il partito come strumento per soddisfare interessi personali. È questo il lato oscuro del Ps, di cui francamente non vedevo l’ora di liberarmi”

Simone ci spieghi le motivazioni delle sue dimissioni. Con le mie dimissioni da Segretario Generale speravo si potesse aprire un ragionamento serio sul ruolo che avrebbe dovuto esercitare il Partito Socialista nel progetto di riorganizzazione dell’area riformista. Personalmente, infatti, ritengo sia giunto il tempo di dire esplicitamente che l’obiettivo di fondo è la costruzione di un nuovo soggetto politico in grado di riunire tutte le anime della sinistra democratica sammarinese. Il Ps, invece, continua a mantenere un atteggiamento ambiguo e sinceramente ancor oggi non ho ben compreso quale sia lo spirito con cui partecipa ai lavori del Tavolo Riformista. Le posizioni sostenute da me e da molti altri compagni erano divenute indigeste per larga parte del gruppo dirigente socialista, prova ne sono la sciocca decisione di disertare e il clamoroso tentativo di boicottare la serata pubblica in cui Lab- Dem, che è una semplicissima associazione politico-culturale, si è presentata alla cittadinanza. Di fronte ad una situazione di questo genere, caratterizzata da diffidenza e ostracismo nei miei confronti, non potevo non considerare conclusa la mia esperienza all’interno del Partito Socialista.

Lei, tra Psrs e Ps, è stato Segretario per oltre sei anni. C’è qualcosa di questa esperienza che vorrebbe portare via con sé? La mia è stata una scelta dolorosa, perché al Ps mi sento davvero legato e penso anche di averlo dimostrato in più circostanze. Ho riflettuto a lungo prima di arrivare a questa decisione, ma dopo aver fatto i conti con la mia coscienza ho capito che la mia permanenza nel Ps era diventata impossibile e che dovevo fare chiarezza rispetto al mio posizionamento politico. C’è qualcosa che mi mancherà? Di sicuro i tantissimi compagni perbene che credono veramente nei valori e negli ideali del socialismo e che considerano il partito un mezzo per migliorare la società in cui vivono. A loro va il mio sincero ringraziamento per la stima e la fiducia che mi hanno manifestato in questi anni.

Leggi l’intera intervista pubblicata il giorno dopo

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy