La Cassa di Risparmio
della Repubblica di San Marino interviene e precisa riguardo al contenuto della lettera di protesta di alcuni dipendenti della Banca, pubblicata ieri e avente per oggetto la
questione dei pensionamenti.
San Marino, 07 marzo 2013 – Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, evocata nel comunicato firmato da “un gruppo di dipendenti della Cassa di Risparmio” e pubblicato sui giornali nazionali in data di ieri, ritiene opportuno chiarire, che la causa instaurata nel 2006, riguarda 33 dipendenti in servizio e 13 dipendenti cessati dal servizio e non le oltre 100 persone indicate. La disdetta del Fondo pensione interno da parte di Cassa di Risparmio è stata formalizzata, non in maniera improvvisa, come indicato nel suddetto comunicato, ma in linea e contestualmente agli interventi previsti da tutti i sistemi previdenziali occidentali, compreso quello sammarinese, che in relazione al progressivo aumento dell’aspettativa di vita dei cittadini, hanno necessariamente e correttamente, nel rispetto delle generazione future, aumentato progressivamente l’età pensionabile.
Quanto viene reclamato nella vicenda portata all’attenzione dei giornali nella giornata di ieri, è invece, la pretesa di mantenere il privilegio – per pochi dipendenti – di accedere al regime pensionistico ancora all’età di 55 anni previsti dal regolamento del Fondo pensione del 1978.
Tutto questo, chiedendo alla Banca, e ai propri dipendenti non aderenti al Fondo, allo Stato e in buona sostanza, quindi, a coloro che continuano a lavorare e versare i contributi previdenziali, di accollarsi per intero i 5 anni di costo di pensione, per consentire il mantenimento di un privilegio previdenziale oramai anacronistico.
Cassa di Risparmio
della Repubblica di San Marino S.p.A.Ufficio Marketing e Sviluppo
[c. s.]
Leggi anche
San Marino. Sulla questione dei pensionamenti, un gruppo di dipendenti Carisp San Marino
Ascolta il giornale radio di oggi