SAN MARINO. Ieri all’inaugurazione della nuova sede ANIS, il Segretario di Stato all’Industria Marco Arzilli ha sostenuto pubblicamente di voler superare il modello attraverso il quale è il Congresso di Stato a rilasciare licenze. Movimento RETE in una nota alla stampa rende noto come invece Arzilli stia contraddicendo quanto fatto da lui stesso nel marzo 2014: “durante la discussione della legge sulle licenze – si legge nella nota di RETE – Arzilli ha riconfermato il modello concessorio in mano al Congresso di Stato per tutte le attività comprese nel decreto 116/2007, a cui ne ha aggiunte altre.
(…) All’articolo 6 della legge stabilisce che può ottenere la licenza chi “ha apposito nulla osta del Congresso di Stato qualora intenda esercitare un’attività nei settori di cui all’articolo 1, punti 2, 8, 9, 11, 12, 14, 15, 16 e 17 del Decreto Delegato n.116/2007 e successive modifiche”. Si noti che i settori indicati sono quelli più delicati (oro, banche, telecomunicazioni, rifiuti, armi ecc). Il movimento RETE aveva presentato apposito emendamento proprio per eliminare la concessione di licenze da parte del Congresso, prevedendo una procedura amministrativa e eliminando il decreto 116/2007 in questione, incorporandolo nella legge stessa. Non c’è altro da aggiungere: lasciamo parlare l’emendamento presentato e bocciato dalla maggioranza su indicazione di Arzilli, che evidentemente non ha alcuna intenzione, al di là dei proclama di piazza, di rinunciare al potere di concedere o meno licenze tramite il Congresso. (…)