Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Strisciate pazze con la Smac, riminese condannata. Riconosciuta tenuità del danno
E’ la prima vicenda nella quale la Smac finisce in tribunale. L’iniziale imputazione era di truffa, poi, accogliendo la richiesta del Procuratore del Fisco Roberto Cesarini, il giudice Roberto Battaglino ha mutato il titolo di reato che è stato cambiato in furto aggravato dal mezzo fraudolento.
La vicenda è quella di Barbara Barlini, riminese che lavorava sul Titano. I fatti risalgono al periodo tra il 30 dicembre 2011 e il 16 gennaio 2012. La barista, dipendente di un esercizio del centro Atlante, approfittando del fatto che svolgeva le funzioni di cassa, aveva utilizzato la sua Smac card strisciando gli acquisti fatti da alcuni clienti, avventori del bar dove lavorava, ricaricando la propria carta.
Strisciate per un totale di circa 1800 euro che le avevano fruttato ricariche per circa 100 euro, di cui 60 a carico del gestore e 40 a carico dello Stato.
Pochi spiccioli, insomma, tanto che il giudice ha riconosciuto il danno di particolare tenuità, pur condannando la donna per il furto a 3 mesi e cinque giorni di prigionia, pena sospesa, e a 110 euro di multa. (…)
