Vendite piramidali, i legali degli indagati esprimono “viva soddisfazione” per il dissequestro dei beni

Vendite piramidali, i legali degli indagati esprimono “viva soddisfazione” per il dissequestro dei beni

 Sull’inchiesta riguardante un presunto sistema di vendita piramidale che ha coinvolto due cittadini italiani e della Repubblica di San Marino intervengono i legali degli indagati.

Gli avvocati Moreno Maresi e Mattia Lancini, che assistono 11 dei 13 soggetti coinvolti, 2 dei quali cittadini della Repubblica di San Marino, spiegano in una nota di aver proposto istanza di riesame avverso il preso provvedimento di sequestro del GUP Tribunale di Rimini.

“I soggetti coinvolti nella vicenda – scrivono i due – risultano attinti dalla contestazione di far parte di un sistema di vendita vietato dal combinato disposto di cui all’art. 5, co. 1, e art. 7 della L. 173/2005, secondo cui devono perseguirsi coloro che “promuovono e realizzano attività e strutture di vendita nelle quali l’incentivo economico primario dei componenti si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi determinati, direttamente o attraverso altri componenti la struttura”.

Nessun altro o diverso reato risulta essere stato contestato nella vicenda in questione. In data 14.06.2022 si è svolta innanzi al Tribunale Collegiale di Rimini, il giudizio di riesame, nel corso del quale la difesa, ha in primis sostenuto l’insussistenza di ogni ipotesi di reato, ed in ogni caso l’abnormità del profitto del reato sottoposto a sequestro. In data 15.06.2022, il Tribunale di Rimini, accogliendo le richieste della difesa, ha annullato il decreto emesso dal GIP Tribunale di Rimini, disponendo la revoca del sequestro di oltre 7 milioni di euro e la restituzione di quanto sequestrato agli aventi diritto.

In attesa di poter esaminare le motivazioni del provvedimento – concludono i legali – si esprime viva soddisfazione per l’esito della vicenda in questa fase cautelare, evidenziando che tutti i soggetti coinvolti hanno sempre espresso la convinzione della legittimità del proprio operato; con il provvedimento del Tribunale di Rimini verranno pertanto restituiti agli aventi diritto le ingenti somme sottoposte a vincolo ed i relativi immobili”.

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