Il progetto tremontiano di monachizzare la Repubblica di San Marino specie per quanto riguarda il settore finanziario, sta procedendo anche con Monti.
Un primo effetto concreto pare che si sia verificato con la distribuzione del contante. Corre voce infatti che Banca Centrale della Repubblica di San Marino nel ritirare il contante presso la Cassa di Risparmio di Rimini, per il fabbisogno complessivo del Paese, elenchi in dettaglio la distribuzione che ne farà fra i ‘soggetti autorizzati’ operanti nel sistema finanziario sammarinese.
In sostanza Banca d’Italia sta attuando, sotto questo aspetto, quanto, nella sostanza, secondo certe interpretazioni, è previsto nell’accordo di collaborazione finanziaria del 26 novembre 2009, ratificato da San Marino (solo da San Marino) il 21 giugno 2012. Accordo che ha inferto una ferita mortale alla sovranità della Repubblica di San Marino.
Quanto sopra dimostra che la opacità che ancora si mantiene nei fatti economici all’interno della Repubblica di San Marino risponde ad esigenze di non trasparenza dei poteri forti nei confronti del fisco sammarinese e della comunità sammarinese in genere.
Per i politici sammarinesi, che di tali poteri forti solo l’espressione, è tabù accennare alla emersione degli effettivi beneficiari (o beneficiari economici) di fondazioni o fiduciarie.
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