Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Bagno di folla e di autorità ieri pomeriggio a Pennabilli per l’insediamento del nuovo vescovo della diocesi di San Marino e Montefeltro / Monsignor Turazzi sceglie la via del Papa / «Siamo un unico popolo: nel mio cuore sento che già ci apparteniamo
SAN MARINO. Il ritorno ai valori, la solidarietà specie con chi ha bisogno, la ricchezza spirituale invece di quella fisica, l’amore come unica salvezza contro la crisi. E poi parla da parroco più che da vescovo, e alla sua grande “parrocchia”, la diocesi di San Marino e Montefeltro, lancia sorrisi e sentimenti: «Siamo un unico popolo: nel mio cuore sento che già ci apparteniamo». E, di fronte ai tanti fedeli che hanno seguito la funzione sotto i maxi schermi di piazza Vittorio Emanuele II, cita Papa Francesco.
E’ un popolo martoriato dalla crisi quello a cui, ieri pomeriggio, ha parlato il nuovo vescovo di San Marino e Montefeltro Andrea Turazzi nella sua omelia di inizio ministero episcopale. Bagno di folla e di autorità, per lui, a Pennabilli; e il monsignore, arrivato a dare ossigeno a una diocesi “orfana” di vescovo da un anno, risponde con un appello che sa di invettiva: «No alla schiavitù della ricchezza: il denaro serve per vivere, per aiutare gli altri, e per sviluppare talenti. Si introduca nell’economia l’etica della comunione». Monsignor Turazzi, 66enne di Bondeno, ordinato sacerdote a Ferrara a 24 anni, parla di poveri, di bambini, di peccatori: è loro che bisogna aiutare, stare vicino agli umili in favore di una riscoperta dell’altruismo . «Libertà, uguaglianza e fraternità: è l’amore – dice – l’unica vera categoria politica che può rispondere ai bisogni di oggi». Cita più volte Papa Francesco (…)
